La Gazzetta dello Sport

Passioni sportive e cuore romanista Il ricordo sui campi

- di Andrea Buongiovan­ni

Ennio Morricone e lo sport: un rapporto a tutto tondo. Tanto che, come racconta Mario Pennacchia, ex capo della redazione romana del nostro giornale nel suo Sessant’anni fra campioni,

miti, intrighi e follie, i primi guadagni della vita del Maestro risalgono a quando, ventenne, scriveva corrispond­enze per le partite di calcio dell’Omi al Valco San Paolo di Roma. La sua passione per il pallone si è sempre identifica­ta con il tifo gialloross­o, mai venuto meno. Era il 1938 quando, a dieci anni da compiere e accompagna­to dal papà, al campo Testaccio assistette a un 1-0 sulla Juve (con gol di Danilo Michelini). E quante altre partite sono poi seguite, spesso in compagnia del grande amico Sergio Leone. Non è un caso se nel 2012 fece parte della commission­e che elesse i primi 11 membri della Hall of Fame del club e che la sua “Estasi dell’Oro” accompagnò il video dell’iniziativa. Così come non è stato un caso se Francesco Totti, all’Olimpico, nel giorno dell’addio all’attività di fine maggio 2017, si fece avvolgere dalle sue colonne sonore.

Anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli e produttore cinematogr­afico, gli ha reso omaggio: «Con lui se na va un pezzo di cinema mondiale». Lodevole è poi l’iniziativa della Lega Serie A che prevede che, nelle sfide della 31a giornata (da stasera, quindi), squadre e arbitri entrino in campo sospinte dalle note di Deborah’s Theme tratte dalla colonna sonora di

C’era una volta in America. A proposito di inni: Morricone scrisse quello per i Mondiali di Argentina 1978, “El Mundial”. Oltre a quelli olimpici. «Ciao

Ennio! Grazie per ogni tua nota, per la tua amicizia. Ci hai reso fieri di essere italiani» ha scritto il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «L’arte italiana perde un pilastro della cultura del ‘900» ha aggiunto il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora.

Morricone, ai Giochi, ha anche vinto un oro. Indirettam­ente, ma lo ha vinto. Tra i tanti pattinator­i su ghiaccio che negli anni hanno utilizzato le sue musiche - e che continuera­nno a farlo - due sono arrivati sino alla gloria più alta, sino al titolo a cinque cerchi. A Salt Lake City 2002: i russi Elena Berezhnaya-Anton Sikharulid­ze, tra le coppie di artistico. In un programma corto che mette i brividi anche a quasi vent’anni di distanza, si esibirono sulle note di Notturno, brano della colonna sonora scritta dall’artista romano per La Califfa, film del 1971. La lista delle medaglie “vinte” in pista (ma anche nelle rotelle, nel nuoto sincronizz­ato e nella ginnastica, artistica e ritmica) è infinita. Nell’elenco pure Carolina Kostner che nel 2006, per il corto, scelse Gabriel’s Oboe, altro capolavoro firmato Morricone, tratto dalla colonna sonora di Mission. L’azzurra, a Lione, salì per la prima di undici volte (un record) sul podio degli Europei. E un mese più tardi, dopo aver sfilato come portabandi­era, lo ripresentò all’Olimpiade di Torino. Nell’ambito della quale Morricone, a Medals Plaza, in piazza Castello, diresse un applauditi­ssimo concerto. Musica e sport, con lui, sono sempre andati a braccetto.

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