La Gazzetta dello Sport

Futuro altrove ma il suo Milan ora vola alto: «Spirito incredibil­e»

Addio a fine stagione: «Non ci penso, vittoria grande premio»

- Di Alessandra Gozzini - MILANO

La prima vittoria stagionale sulla Juventus, la prima da allenatore sui bianconeri, il primo successo su Sarri: la soddisfazi­one del Milan è quella di Stefano Pioli. Le voci, che nelle ultime ore si sono trasformat­e in qualcosa di molto più concreto riguardo il suo futuro, hanno prodotto un clamoroso exploit: il Milan post lock-down ha segnato due gol e piegato la Roma, tre reti e sbancato lo stadio della Lazio e infine infilato il poker con cui ieri sera ha demolito la Juventus. Il destino è ormai scritto. Ma nel frattempo Pioli costruisce la sua eredità: gioco, risultati e un gruppo sempre più solido. Difficile che la società cambi di nuovo strategia ma il Milan delle ultime settimane è un’orchestra ben diretta: se non avrà futuro a San Siro, Pioli potrà aggiungere al curriculum un’altra soddisfazi­one personale e accomodars­i alla svelta altrove. «I compliment­i li giro ai miei giocatori per lo spirito incredibil­e che hanno. Sono stati premiati da una grande vittoria. Ci siamo compattati nelle difficoltà, ora stiamo bene e la testa fa la differenza. Ma ancora non abbiamo fatto niente, pensiamo subito al Napoli. Non penso al futuro, se non alla prossima partita. Vogliamo toglierci ancora qualche soddisfazi­one».

Conquista

Mancano meno di un mese e sette partite prima di dirsi addio: e le parti vogliono salutarsi con la riconquist­a dell’Europa. Ora va sempliceme­nte protetta: per una notte almeno il Milan è salito al quinto posto, un gradino sopra Napoli (oggi ospite del Genoa) e Roma, che stasera all’Olimpico riceverà il Parma. Il distacco dal Verona sale invece a +7: l’Inter, che domani giocherà in casa Hellas, può aiutare la risalita rossonera. Il successo di ieri è anche conseguenz­a delle scelte dell’allenatore: la formazione iniziale è una sorpresa, fuori Bonaventur­a e Calhangolu (non al top della forma) per Paquetà e Rebic, subito dentro come spalla di Ibra. Ottenuto il pareggio, i cambi hanno portato al ribaltone: Leao è stato primo artefice della rimonta. Così, se dopo la sconfitta di Bergamo era stata sottolinea­ta la portata memorabile della batosta, ieri Pioli è stato protagonis­ta di un successo storico: il Milan non segnava quattro gol alla Juventus in Serie A dal marzo 1989.

Grande con le grandi

Pioli concluderà dopo trentuno panchine la sua carriera rossonera: il bilancio aggiornato a ieri sera è di 11 vittorie, sette 7 pareggi e 6 k.o.. Il Milan tornato in campo dopo lo stop è stato un po’ un paradosso: grande contro le grandi e improvvisa­mente piccolo con le piccole, dopo il pareggio in rimonta ottenuto sulla Spal. Unico inciampo dalla ripresa del campionato. Oltre al bel gioco ritrovato, è certamente positivo l’approccio del tecnico con il gruppo. In mezzo alla corrente che spingeva per Rangnick, Pioli è rimasto saldo al timone. E la squadra ne ha riconosciu­to il comando. Nella sua gestione il Milan è certamente cresciuto: raccolto al 14° posto, ora è (temporanea­mente) 5°. Ma per la proprietà non è più sufficient­e: ha optato per un tecnico conosciuto a livello internazio­nale per idee e capacità di valorizzaz­ione del prodotto. Per il Milan, che ne ha già provate tante, è la nuova strada per il successo. Magari anche questa, con Pioli alla guida, avrebbe portato lontano.

La testa fa la differenza e ora vogliamo toglierci altre soddisfazi­oni

 ?? LAPRESSE ?? Guida Stefano Pioli, 54 anni, è allenatore rossonero dall’ottobre scorso, quando è subentrato alla gestione di Giampaolo, tecnico con cui il Milan aveva iniziato la stagione
LAPRESSE Guida Stefano Pioli, 54 anni, è allenatore rossonero dall’ottobre scorso, quando è subentrato alla gestione di Giampaolo, tecnico con cui il Milan aveva iniziato la stagione

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