Futuro altrove ma il suo Milan ora vola alto: «Spirito incredibile»
Addio a fine stagione: «Non ci penso, vittoria grande premio»
La prima vittoria stagionale sulla Juventus, la prima da allenatore sui bianconeri, il primo successo su Sarri: la soddisfazione del Milan è quella di Stefano Pioli. Le voci, che nelle ultime ore si sono trasformate in qualcosa di molto più concreto riguardo il suo futuro, hanno prodotto un clamoroso exploit: il Milan post lock-down ha segnato due gol e piegato la Roma, tre reti e sbancato lo stadio della Lazio e infine infilato il poker con cui ieri sera ha demolito la Juventus. Il destino è ormai scritto. Ma nel frattempo Pioli costruisce la sua eredità: gioco, risultati e un gruppo sempre più solido. Difficile che la società cambi di nuovo strategia ma il Milan delle ultime settimane è un’orchestra ben diretta: se non avrà futuro a San Siro, Pioli potrà aggiungere al curriculum un’altra soddisfazione personale e accomodarsi alla svelta altrove. «I complimenti li giro ai miei giocatori per lo spirito incredibile che hanno. Sono stati premiati da una grande vittoria. Ci siamo compattati nelle difficoltà, ora stiamo bene e la testa fa la differenza. Ma ancora non abbiamo fatto niente, pensiamo subito al Napoli. Non penso al futuro, se non alla prossima partita. Vogliamo toglierci ancora qualche soddisfazione».
Conquista
Mancano meno di un mese e sette partite prima di dirsi addio: e le parti vogliono salutarsi con la riconquista dell’Europa. Ora va semplicemente protetta: per una notte almeno il Milan è salito al quinto posto, un gradino sopra Napoli (oggi ospite del Genoa) e Roma, che stasera all’Olimpico riceverà il Parma. Il distacco dal Verona sale invece a +7: l’Inter, che domani giocherà in casa Hellas, può aiutare la risalita rossonera. Il successo di ieri è anche conseguenza delle scelte dell’allenatore: la formazione iniziale è una sorpresa, fuori Bonaventura e Calhangolu (non al top della forma) per Paquetà e Rebic, subito dentro come spalla di Ibra. Ottenuto il pareggio, i cambi hanno portato al ribaltone: Leao è stato primo artefice della rimonta. Così, se dopo la sconfitta di Bergamo era stata sottolineata la portata memorabile della batosta, ieri Pioli è stato protagonista di un successo storico: il Milan non segnava quattro gol alla Juventus in Serie A dal marzo 1989.
Grande con le grandi
Pioli concluderà dopo trentuno panchine la sua carriera rossonera: il bilancio aggiornato a ieri sera è di 11 vittorie, sette 7 pareggi e 6 k.o.. Il Milan tornato in campo dopo lo stop è stato un po’ un paradosso: grande contro le grandi e improvvisamente piccolo con le piccole, dopo il pareggio in rimonta ottenuto sulla Spal. Unico inciampo dalla ripresa del campionato. Oltre al bel gioco ritrovato, è certamente positivo l’approccio del tecnico con il gruppo. In mezzo alla corrente che spingeva per Rangnick, Pioli è rimasto saldo al timone. E la squadra ne ha riconosciuto il comando. Nella sua gestione il Milan è certamente cresciuto: raccolto al 14° posto, ora è (temporaneamente) 5°. Ma per la proprietà non è più sufficiente: ha optato per un tecnico conosciuto a livello internazionale per idee e capacità di valorizzazione del prodotto. Per il Milan, che ne ha già provate tante, è la nuova strada per il successo. Magari anche questa, con Pioli alla guida, avrebbe portato lontano.
La testa fa la differenza e ora vogliamo toglierci altre soddisfazioni