La Gazzetta dello Sport

Blackout Juve Crollo difesa Tre gol in 5’ Non accadeva da 7 anni

Bianconeri fragili e incapaci di reagire, come con la Viola nel 2013

- Di Fabiana Della Valle - TORINO

Maurizio Sarri era stato fin troppo facile profeta. «Il Milan ci ha sempre messo in difficoltà in questa stagione e viene da prestazion­i convincent­i», aveva ammonito il tecnico alla vigilia. Così dopo la sconfitta di misura dell’andata e i due pareggi in Coppa Italia, il Diavolo è riuscito a battere la Signora nella serata in cui avrebbe potuto ammazzare il campionato. Da Lecce era arrivato un regalo inaspettat­o, la sconfitta della Lazio contro i ragazzi terribili di Liverani, che non hanno ancora rinunciato al sogno salvezza.

Tre gol in 5 minuti

Sarri si era sbracciato per tutto il primo tempo, chiedendo alla squadra di stare alta e di far girare più il pallone delle gambe, e neppure il gol del 2-0 di Cristiano Ronaldo lo aveva tranquilli­zzato. Aveva capito da un po’ che qualcosa non andava e temeva la rimonta rossonera, ma neppure lui immaginava che la sua squadra, dopo aver subito due reti nelle ultime 4 gare, potesse prenderne tre in 5 minuti e 21 secondi. Era successo di peggio in un derby nella stagione 1982-83: da 2-0 a 2-3 in 3 minuti e 40 secondi. Con la Fiorentina (2013), invece, 3 gol in 4 minuti.

Occasione sprecata

La Juventus si era ritrovata potenzialm­ente con un vantaggio

La difesa d’emergenza, con Rugani al posto di De Ligt, ha tradito, prendendo 4 gol tutti in una sera. Non è servito neanche l’ingresso in campo di Douglas Costa (Higuain è uscito furibondo) lo spacca partite, non sono servite le urla di Buffon Pinsoglio e Chiellini, che anche dopo lo svantaggio hanno provato in tutte le maniere a rianimare Madama, non sono state sufficient­i le occhiatacc­e di Cristiano, che ha chiesto platealmen­te ai suoi compagni di squadra di usare la testa. La Juventus ci è ricascata, come nelle sconfitte con la Lazio (doppia, in campionato e Supercoppa), il Napoli e il Verona, arrivate tutte in trasferta in campionato, ha avuto un blackout mentale. Un problema che il tecnico dovrà cercare di risolvere: al di là degli uomini (le assenze di De Ligt e Dybala pesano) preoccupa la mancanza di ferocia in un gruppo che in questi casi era abituato ad azzannare i rivali.

Motivazion­i

Tutto da rifare, adesso, con la Lazio che arriverà all’Allianz Stadium tra tre giornate, ma prima ci sarà un altro ostacolo complicato da superare, l’Atalanta che sta dando spettacolo. La Juventus resta a +7 sulla Lazio ma deve guardarsi dentro: più delle gambe preoccupa la testa. Sarri aveva parlato proprio alla vigilia della necessità di mantenere alta l’attenzione in fase difensiva, perché in attacco le qualità dei singoli possono fare la differenza, ma dietro servono applicazio­ne e motivazion­i fortissime. Vincere lo scudetto non può non esserlo.

Ci hanno sempre messo in difficoltà e ora è facile sbagliare partita

 ?? ANSA ?? Prima stagione in bianconero Maurizio Sarri, 61 anni, è arrivato alla Juventus un anno fa dopo una stagione al Chelsea. Con il club inglese ha vinto l’Europa League
ANSA Prima stagione in bianconero Maurizio Sarri, 61 anni, è arrivato alla Juventus un anno fa dopo una stagione al Chelsea. Con il club inglese ha vinto l’Europa League

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