La Gazzetta dello Sport

Patrik Schick Rangnick al lavoro

Schick-Rashica i primi obiettivi Il Milan riparte senza star

- Di Carlo Laudisa

183 cm 76 kg

●Cresciuto nelle giovanili dello Sparta Praga, con cui debutta in prima squadra a 18 anni: nella stagione successiva è ceduto in prestito al Bohemians, dodici mesi più tardi è la Sampdoria che lo acquista a titolo definitivo per 4 milioni di euro. Nell’estate 2017 la Juventus raggiunge un accordo con la Samp per l’acquisto del giocatore per circa 30 milioni di euro: trasferime­nto che però salta dopo le visite mediche del giocatore, a cui viene riscontrat­o un problema cardiaco. Nell’agosto dello stesso anno Schick passa alla Roma in prestito con obbligo di riscatto. Da settembre scorso è al Lipsia. rrivano entrambi dal nord della Germania e Ralf Rangnick conosce bene entrambi. Patrick Schick è stato proprio lui a volerlo al Lipsia, mentre Milot Rashica si è messo in luce nel Werder Brema. In silenzio il Milan ha cominciato a lavorare per agganciarl­i. Inutile dire che l’input arriva proprio dal Professore, sebbene il suo ingresso in scena sia ancora tutto da ufficializ­zare. A tal proposito va rimarcato che il suo legame con la Redbull è ancora in vigore: ha da tempo avuto una promessa, ma ancora la risoluzion­e non c’è stata. Dettagli, evidenteme­nte, ma in questa fase

può accadere che ancora non tutti i tasselli siano a posto.

Il goleador

La storia del centravant­i ceco è nota. Schick si è imposto nella Sampdoria tre estati fa; aveva attirato le attenzione della Juve, dell’Inter e dello stesso Milan. Ma alla fine aveva avuto la meglio la Roma con in rialzo a 40 milioni di euro. Un’operazione nata per assegnargl­i l’eredità di Dzeko, ma quel passaggio di consegne non è mai avvenuto. All’Olimpico Patrick si era immalincon­ito. Così il prestito al Lipsia ha permesso ha tutti di voltar pagina. In Bundesliga, al fianco di Timo Werner, il nazionale ceco ha ritrovato i gol e il rendimento dei tempi migliori. Una continuità che, però, non è bastata per indurre il Lipsia ad esercitare il diritto di riscatto per 28 milioni di euro. Ora come ora è alle dipendenze di Nagelsmann per mettersi in vetrina nei quarti di finale di Champions League, ma in sostanza il suo futuro è ancora tutto da disegnare.

Porta principale

E qui entra in scena il Milan, a caccia di un goleador. La Roma, si sa, in questa fase ha bisogno di realizzare (il pagamento dell’ultima rata dei 40 milioni alla Sampdoria va ancora saldato) e i vertici rossoneri hanno sussurrato la loro prima offerta: si parte da venti milioni... Ovviamente siamo

L’ex Roma tra i possibili rinforzi E niente grandi nomi: ecco la linea

soltanto ai preliminar­i di una trattativa ancora tutta da architetta­re. Di sicuro Schick vede di buon occhio l’idea di tornare in Serie A dalla porta principale, con la garanzia di avere come sponsor l’uomo che la scorsa estate lo ha aiutato (in maniera decisiva) a ritrovare la retta via. In queste settimane per il ruolo di attaccante si è parlato anche del serbo Jovic, in forza al Real Madrid. Ma in questo caso ci sono diversi problemi di natura economica. Florentino Perez ha speso 60 milioni per lui un anno fa, al massimo lo darebbe in prestito. Ma pesano soprattutt­o i cinque milioni netti di stipendio del nazionale serbo. Quindi la soluzione Schick parte in posizione di vantaggio, anche se bisogna fare i conti con le scelte della società gialloross­a. L’a.d. Fienga ovviamente punta a creare un’asta per il suo attaccante, a meno che l’uscita di Dzeko non lo induca a trattenere Patrick.

Il polivalent­e

L’incredibil­e salvezza del Werner Brema ha portato in dote una brutta notizia per Milot Rashica. In caso di retrocessi­one il centrocamp­ista offensivo kosovaro (e con passaporto albanese) vantava una clausola da 15 milioni di euro. Invece ora chi vuole acquistarl­o deve versarne venti alla società alla quale è legato fino al 2022. Questo rincaro pare abbia rallentato i lavori del Napoli che da mesi aveva messo gli occhi su di lui. E ciò non può che aiutare le mire milaniste. A parere di Ralf Rangnick, infatti, il guizzante nazionale kosovaro riesce ad esprimersi con la stessa disinvoltu­ra sia nel ruolo di esterno offensivo che di trequartis­ta: a suo modo di vedere può essere un autentico jolly in un possibile 4-2-3-1. A tal proposito va spiegato che il modulo-base del Professore è il 4-4-2, ma con una vocazione spiccatame­nte d’attacco. E in quest’ottica l’utilizzo degli esterni è assolutame­nte strategico.

Gialloross­o Vuole tornare in A. L’ingaggio è ok, la trattativa tutta da avviare

Polivalent­e Il kosovaro ideale per il sistema Rangnick: bene pure nel 4-2-3-1

Sviluppi

In questa fase l’a.d. Ivan Gazidis deve sciogliere un bel po’ di nodi sul fronte interno. Tra mille incertezze, però, ci sono alcuni punti fermi importanti. Rangnick ha preso contatto con Geoffrey Moncada e Hendrik Almstadt, espression­e di continuità nella gestione managerial­e del club. Quindi tocca a loro tirare le fila in loco dei progetti di rafforzame­nto. È presto per parlare di approfondi­menti sui vari obiettivi, ma è significat­ivo che il rinnovamen­to della gestione tedesca parta da due giocatori d’attacco. Il nuovo Milan ha in testa soprattutt­o i gol. 178 cm 73 kg

kosovaro, con cittadinan­za albanese. È un attaccante che può agire anche da ala offensiva. Primi passi nel Vushtrria, la squadra della città in cui è nato. Nell’estate del 2015 è stato acquistato dagli olandesi del Vitesse, dove è rimasto due stagioni e mezza e con cui ha vinto una Coppa dei Paesi Bassi. A gennaio del 2018, infatti, si è trasferito al Werder Brema, che l’ha acquistato per circa 7 milioni. Ha giocato con due nazionali: con la maglia dell’Albania (debutto a marzo del 2016) e con quella del Kosovo (primo gettone a settembre 2016). Una delle sue qualità migliori è l’adattabili­tà: Milot può ricoprire praticamen­te tutti i ruoli dell’attacco grazie a una buona tecnica di base. È abile, in particolar­e, nel dribbling e negli spunti negli spazi stretti.

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