La Gazzetta dello Sport

LECCE Lazio, un’altra occasione persa Caicedo-gol, poi è solo Lecce

Biancocele­sti subito in vantaggio, Mancosu sbaglia un rigore ma Babacar e Lucioni firmano l’incredibil­e rimonta dei pugliesi

- di Fabio Bianchi di Fabio Bianchi - INVIATO A LECCE

7 PETRICCION­E IL MIGLIORE

È ovunque, con personalit­à, idee e gran dinamismo. Uomo squadra del Lecce, non lo avremmo tolto.

6,5 GABRIEL Schizofren­ia. Due errori clamorosi (uno costa il gol) e due parate strepitose su Adekanye e Milinkovic (che salvano il risultato).

6 DONATI Nervoso all’inizio, cresce miuto dopo minuto e sbroglia diverse matasse.

7 LUCIONI Porta al largo Immobile, non gli lascia mai il tempo di tirare. E timbra il gol vittoria.

6,5 PAZ Stavolta non fa stupidaggi­ni come nelle ultime gare. In crescita. 6,5 CALDERONI Lazzari lo fa ammattire, ma quando sale.

6,5 BARAK Double face: ordine e spinta prima, poliziotto di Milinkovic poi.

6 DEIOLA Tira la tramontana in mezzo quando entra. Non si fa travolgere.

5,5 MANCOSU Il pallone pesava, ok. Ma non si tira così un rigore. Peccato, perché ha fatto una buona gara.

7 FALCO Asfalta Radu, apre la strada per il pari, tante altre belle iniziative.

6 RISPOLI Un rinforzo per la diga. 6,5 BABACAR Ha una sola occasione, e la sfrutta. Sta trovando la forma.

6,5 MAJER Carattere, ordine, grinta: sta tornando.

6 SAPONARA Attaccante… d’ordine. 6 FARIAS Qualche strappo dei suoi, poi il compito è tener palla lontano dalla sua area.

6,5 ALL. LIVERANI Se il Lecce ha le idee chiare è merito suo. Nei cambi di prudenza ci è piaciuto meno.

Addio, sogni di gloria. Dentro una delle partite più matte e infinite (16 minuti di recupero in tutto) della stagione, con contorni da tregenda a volte e da comiche in altre, la Lazio non sfrutta il k.o. della Juve e perde forse le ultime speranze scudetto. Il Lecce invece può coltivare il sogno salvezza: per la prima volta dopo tanto tempo, aspettando il Genoa può finalmente andare a letto sentendosi in Serie A. Chiamatele sliding doors. Anti tifosi impietosi hanno già spedito in rete la faccia di Lotito con la scritta: «Scusate, ho cambiato idea: potete annullare il campionato». Cattivi. Questa Lazio non lo merita: fin quando ha tenuto la condizione, fin quando ha avuto i suoi uomini in buona salute, ha mantenuto ben alta la tensione del campionato. E per questo bisogna ringraziar­la. Il problema è che è spremuta, e che la rosa più corta della super rivale in questo frullatore di campionato adesso sta pesando troppo. E dopo aver perso con il Milan, ha trovato un Lecce in ottima condizione e con le idee di gioco sempre chiare che ha vinto con merito, ribaltando il risultato, anche se nel finale ha sofferto un po’ per la «paura» di non portare a casa questi fondamenta­li tre punti.

Episodi chiave

E’ successo un po’ di tutto, si diceva. Un portiere, Gabriel, da papaveri e papere. Prima le papere, decisiva quella del rinvio sbagliato che ha innescato il gol di Caicedo. Poi i papaveri: due prodezze salva risultato. Prima sulla zuccata ravvicinat­a di Adekanye, appena entrato. E poi su quella di Milinkovic all’ultimo respiro, stupenda. Un capitano, Mancosu del Lecce, che fa venire in mente Zaza dal dischetto quando si esibisce in un piccolo balletto prima di tirare una ciofeca di rigore alle stelle. Un difensore, Patric, che si trasforma in Tyson mordendo sulla spalla Donati e prendendos­i il giusto rosso. Un centravant­i, Immobile, che si sbatte come un matto per trovare la via del gol e quando Gabriel, con il secondo rinvio da oratorio, gli deposita la palla sui piedi, lui gliela restituisc­e tra le mani. E infine un difensore, Acerbi, di solito il guardiano più affidabile, che regala la palla a

Falco per il cross del pareggio ad opera di Babacar e poi si perde Lucioni in area all’alba del secondo round.

La follia Patric dà un morso a Donati, come Suarez a Chiellini

Il gioco

Questi episodi hanno per forza condiziona­to la partita, che è stata combattuta, con un ritmo alto ma senza pressing, dall’andamento imprevedib­ile. Il Lecce che ha subito gol dopo 2 minuti poteva sciogliers­i davanti alla miglior qualità della Lazio. Invece ha fatto valere una condizione fisica migliore, è stata brava a reagire, attaccare con giudizio senza esporsi troppo alle sempre meno micidiali ripartenze della Lazio. Inzaghi ha speso Leiva lasciando Milinkovic in panchina per 60 minuti perché è troppo importante e lo vorrebbe in forma nel rush finale, ma a conti fatti è stato un errore. In mezzo, con Petriccion­e, il Lecce l’ha fatta da padrone. Il solo Luis Alberto ha cercato di trascinare la squadra. Il 2-1 di Lucioni è stata una mazzata sul morale della truppa biancocele­ste. Poi con i cambi, la Lazio è migliorata, ma è stata troppo imprecisa. Liverani invece è stato troppo prudente e il Lecce si è fatalmente schiacciat­o, anche se riusciva sempre a ripartire e far rifiatare la difesa. Le pezze messe da Gabriel a mo’ di risarcimen­to hanno fatto il resto. E, con ogni probabilit­à, tirato giù la saracinesc­a anche al campionato.

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Festa
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 ??  ?? Espulsione Il morso sul braccio di Patric a Donati rilevato dal Var
Espulsione Il morso sul braccio di Patric a Donati rilevato dal Var

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