IL NUMERO
111
da Josip Ilicic con le squadre italiane a partire dal 2010, quando venne acquistato dal Palermo: in rosanero he ha realizzati 25 in 107 presenze, 37 in 138 con la Fiorentina e 49 in 109 con l’Atalanta. In questa stagione ha offerto spettacolo soprattutto nella serata del 10 marzo, quando si regalò un poker in Champions con il Valencia. uasi un’ossessione, quella di Claudio Ranieri: «Ora non dobbiamo commettere l’errore di pensare che il più sia fatto.Anche perché ogni risultato sarà consequenziale a quello che tu riuscirai a dare». I sei punti in cinque giorni, raccolti contro Lecce e Spal, hanno cambiato l’orizzonte blucerchiato, ma l’ultima cosa che vorrebbe vedere il tecnico è una squadra in qualche modo già appagata o, quantomeno, in modalità standard. Nient’affatto. I prossimi due turni contro Udinese e Cagliari possono rappresentare, questi sì, la vera e definitiva svolta del campionato. Ma la trasferta di stasera a Bergamo può offrire nuove conferme, in fatto di uomini e di mentalità.
Emil decisivo
Prima del lockdown, ad esempio, Audero era stato suo malgrado coinvolto nelle difficoltà difensive della Samp, mentre le ultime prestazioni hanno mostrato di nuovo il numero uno decisivo come nella passata stagione. E stasera, contro il formidabile attacco di Gasperini, il portiere può rappresentare una certezza in più per la squadra blucerchiata. Facile prevedere qualche novità in formazione, con alcuni dei giocatori più utilizzati sin qui (come Bereszynski, Augello e Ramirez) candidati a rifiatare. Ma l’Atalanta, viceversa, potrebbe fungere da test per il rientro di Quagliarella, rientrato a tempo pieno in gruppo dopo l’edema al soleo che l’ha tenuto fuori nelle ultime cinque partite. Non ci sono certezze, ma la riflessione sul capitano da parte di Ranieri non lascia spazio ai dubbi: «Fabio? Appena posso lo metto dentro, non lo tengo certo nell’armadio». Ma anche l’attenzione con cui si attende il momento migliore per rimettere in pista Quagliarella dimostra la fiducia del tecnico in una rosa dove sin qui tutti, ma proprio tutti, hanno avuto la loro occasione.