È tornato il “vecchio” Mourinho Il Tottenham ha bisogno di lui
Il Tottenham è ottavo, ma José Mourinho riesce sempre a ritagliarsi uno spazio nei titoli di prima pagina: il personaggio, anche negli alti e bassi dei risultati, tiene botta. Di più: dopo un lungo periodo in cui il manager portoghese ha cercato il basso profilo, il lockdown prima e la ripartenza del campionato dopo ci hanno restituito la figura nella sua completezza. Il volontariato nei giorni più oscuri della pandemia ha mostrato il suo aspetto umano. Poi è tornata la Premier e Mou ha rispolverato l’antico repertorio: ha polemizzato con la Var, ha messo spalle al muro l’Arsenal che dopo il successo in casa dello Sheffield United aveva cercato di dare una stoccata agli Spurs attraverso i social («si gode dei problemi degli altri solo quando tu stesso sei in difficoltà», la replica di José), fino alla gestione calibrata della rissa sfiorata in campo due sere fa da due suoi giocatori, Lloris e Son («L’episodio? Bello. Probabilmente è stato una conseguenza delle nostre riunioni interne. Se dovete prendervela con qualcuno, sono io il responsabile»).
Dietro le quinte
Ovvio che dopo l’1-0 sull’Everton e la vittoria personale nupotrebbe mero 200 in Premier, Mou avesse l’umore giusto per cavalcare in modo sereno la vicenda del litigio, ma in questo momento il portoghese appare l’unica figura del Tottenham in grado di reggere il confronto con l’esterno. I vertici del club non hanno fatto una gran bella figura nel tentativo di mandare in cassa integrazione, durante il lockdown, i dipendenti del club. Nella squadra, ci sono alcuni calciatori di difficile conduzione: Ndombélé – grande amico di Pogba – su tutti. Alcuni senior, come Vertonghen, hanno il contratto in scadenza. Moura potrebbe lasciare Londra. E Harry Kane, attenzione,
Il traguardo Contro l’Everton José ha raccolto la vittoria n. 200 in Premier
La maglia di Pep
Il carattere di Mou e la sua esperienza sono le uniche certezze. L’ex nemico, Pep Guardiola, nonostante le nove sconfitte stagionali in Premier e l’attesa della sentenza del Cas sulla squalifica europea del City, riesce invece a pensare ad altro. Ieri Pep si è presentato in conferenza stampa indossando una t-shirt con questa scritta: «Love Simone, Hate Fascism». È l’ennesimo supporto di Guardiola al Black Lives Matter: Nina Simone, scomparsa nel 2003, fu una grande cantante e un’attivista che lottò per i diritti civili nei bollenti anni Sessanta made in Usa.