La Gazzetta dello Sport

«Serie B, sono tornato Ho studiato Gasperini per salvare l’Ascoli»

Prima attaccante, ora tecnico, sempre protagonis­ta «La difesa a tre e davanti Scamacca che pare Ibra»

- Di Nicola Binda

LA SCHEDA

Davide Dionigi è nato a Reggio Emilia il 10 gennaio 1974 ed è stato un attaccante con Modena, Milan, Vicenza, Como, Reggiana, Torino, Reggina, Fiorentina, Piacenza, Sampdoria, Napoli, Bari, Ternana, Spezia, Crotone, Taranto e Andria

Dopo aver smesso di giocare ha allenato Taranto (C), Reggina (B), Cremonese (C), Varese (B), Matera (C), Catanzaro (C) e ora Ascoli (B) tornato, s’è ambientato e ha vinto. La Serie B ha ritrovato un suo protagonis­ta. Davide Dionigi in questa categoria ha segnato tanto (85 gol), è salito in A ed è anche retrocesso in C. Cosa che vuole evitare adesso che allena, chiamato dopo oltre due anni di inattività a riportare ordine nel caos tecnico che si è generato all’Ascoli.

3Ha

capito come fare?

«Mi ero fissato le prime due partite per trovare la strada giusta e conoscere da vicino giocatori che conoscevo solo da fuori. Così mi sono fatto un’idea precisa, lavorando più a livello mentale che tattico, anche se qualcosa lo stiamo mettendo dentro».

Lei è il quarto allenatore dell’Ascoli: Zanetti, Stellone e Abascal avevano la difesa a 4, lei è passato a 3: non è stato un rischio, visto il poco tempo? «Sì, il tempo è poco, non è facile. Ma la base è quella. Ho imparato da Mazzarri alla Reggina, era un innovatore. O da Colomba e Ventura, poi ho studiato Gasperini e altri: mi ha sempre appassiona­to, mettendoci del mio».

3 3Da

ex attaccante, quanto le può essere utile un talento come Scamacca?

«La gioventù e la spensierat­ezza sono dalla sua parte e in questi momenti sono qualità utili: se continua così e migliora il futuro è suo, mi ricorda Ibra se mi passate il paragone. Conto molto su di lui e su Trotta, che ha fatto gol ed è forte. I giovani ti seguono di più, ci puoi lavorare anche nel breve periodo. Comunque ad Ascoli ho trovato anche giocatori esperti come Padoin e Troiano che hanno ancora tanto da dare, sono utili alla causa».

3In

questi due anni in cui è rimasto fermo (a marzo 2018 finì a Catanzaro), le è rimasta più ruggine o rabbia? «Sicurament­e più rabbia. Tutti sbagliamo, ma ho pagato anche colpe non mie e ora trasmetto questa rabbia ai ragazzi. Per evitare la ruggine ho studiato, per evitare lo sconforto ho cercato di farmi trovare pronto. Ho studiato Gasperini e Juric, nasco da loro».

3Che

Serie B ha ritrovato? «Molto più fisica rispetto a cinque anni fa quando ho fatto l’ultima esperienza a Varese (solo due partite, ndr). La qualità si è alzata, ci sono tanti giocatori pronti per la A».

3Debuttò

a Modena nel 199192 proprio in B e venne ceduto al Milan per 1,5 miliardi. «Altri tempi, altro calcio. C’erano altri valori, la gestione era completame­nte diversa. Per alcune cose è giusto che sia cambiato, per altre c’è nostalgia, eravamo più creduloni. Rimpiango solo gli ambienti più genuini di allora».

3Momenti

belli in B, tutti alla Reggina: capocannon­iere con 24 gol nel 1996-97, promosso nel 2001-02, prima panchina di B nel 2012-13. «La mia storia è legata a Reggio Calabria. Anche da allenatore, pur essendo andato via a 7 giornate dalla fine: gli insuccessi aiutano a migliorare».

3Momenti

brutti in B: le retrocessi­oni a Como del 199495 e Ternana 2005-06 o il fallimento col Napoli del 2004? «A Napoli ho fatto 27 gol in due anni, ogni calciatore dovrebbe provare l’esperienza in quella città, peccato che sia finita male e non essere rientrato nei piani di De Laurentiis. A Como ero molto giovane, alla Ternana invece è stato un anno storto, anche per un infortunio».

3Adesso

quanti punti ci vogliono per evitare la C? «Non ho guardato ancora la classifica, non voglio perdere energie a fare calcoli. Penso alla gara con la Salernitan­a».

Si troverà contro il suo ex allenatore Ventura.

«Un maestro alla Sampdoria, mi faceva giocare in coppia con Palmieri, non andammo in A soltanto per un punto».

3 3Ricorda

in carriera un gol segnato all’Ascoli?

«Una doppietta col Napoli, tra l’altro un gol su assist di Stellone, guarda il caso... Quindi adesso, dopo quel dispiacere, dovrò dare una gioia ai tifosi dell’Ascoli con la salvezza».

HA DETTO

Mazzarri alla Reggina era un innovatore e ora sfido un altro maestro: Ventura

LUNEDI’ 13 LUGLIO COSENZA-PERUGIA ore 18.45 (2-2) ASCOLI-EMPOLI ore 21 (1-2) CREMONESE-CHIEVO (0-1) CROTONE-PORDENONE (0-1) ENTELLA-PISA (2-0) FROSINONE-JUVE STABIA (2-0) LIVORNO-SPEZIA (0-2) SALERNITAN­A-CITTADELLA (3-4) TRAPANI-BENEVENTO (0-5) VENEZIA-PESCARA (2-2) 17 RETI: Iemmello (Perugia, 9), Pettinari (Trapani, 1)

16 RETI: Simy (Crotone, 3)

14 RETI: Forte (Juve Stabia, 5)

13 RETI: Diaw (Cittadella, 2), Marconi (Pisa, 2)

12 RETI: Galano (Pescara, 1)

11 RETI: Mancuso (Empoli, 1)

10 RETI: G. De Luca (Entella, 3), Djuric (Salernitan­a)

9 RETI: Scamacca (Ascoli),

Sau, Viola (Benevento, 4),

Dionisi (Frosinone, 3)

8 RETI: Meggiorini (Chievo, 2),

Iori (Cittadella, 7), Rivière (Cosenza), Marras (Livorno, 1), Strizzolo (Pordenone), Kiyine (Salernitan­a, 6), Ragusa (Spezia), Aramu (Venezia, 2)

7 RETI: Coda, Insigne (Benevento), Benali (Crotone), Ciano (Frosinone, 3), Machin (Pescara, 1; ora al Monza), Gyasi (Spezia), Taugourdea­u (Trapani, 4)

Con il Napoli segnai una doppietta a questo club: ora devo risarcire i tifosi con la Serie B

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Due volti Davide Dionigi, 46 anni, prima bomber e ora (in alto) allenatore

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