Mugello semaforo verde Alesi: «Pista pazzesca, i piloti si stancheranno»
Il 13 settembre la gara che celebra pure nel nome il 1000o GP del Cavallino. Sochi confermata, sarà aperta ai tifosi?
«Una pista pazzesca». Jean Alesi durante i suoi cinque anni (1991-95) alla Ferrari ha macinato migliaia di chilometri al Mugello e conosce bene il circuito toscano da ieri ufficialmente nel club del Mondiale di F.1: il 13 settembre sulle colline di Scarperia si disputerà il «GP di Toscana e Ferrari 1000», omaggio doveroso alla storia del Cavallino che quella domenica celebrerà il suo millesimo gran premio in F.1. «Poter festeggiare un anniversario simile a casa nostra - ha commentato il team principal Mattia Binotto - costituisce una opportunità incredibile. A rendere questa possibilità una realtà hanno contribuito diversi protagonisti tra cui Chase Carey che conosce e apprezza il valore che la nostra squadra rappresenta per questo sport». Un riconoscimento che ha un costo perché, tolto il milione di euro versato da Liberty, le spese di organizzazione (5-6 milioni di euro) se le sono spartite Regione e Casa di Maranello. Con il debutto del circuito di Scarperia nel calendario l’Italia torna ad avere due corse (l’altra è Monza il 6 settembre) per la prima volta dal 2006. Peccato che, salvo ripensamenti, entrambe saranno disputate a porte chiuse.
Fantastico celebrare il 1000 GP sulla nostra pista. E riconosce la nostra importanza nello sport
Benvenuto Mugello. Un circuito fantastico: sarà un piacere celebrare qui i 1000 GP Ferrari
Porte aperte?
Il primo GP di questa tribolata stagione aperto al pubblico potrebbe, invece, essere quella del 27 settembre a Sochi. Lo ha promesso il vice primo ministro russo Dmitry Chernyshenko. Vedremo. Intanto per il resto del calendario la F.1 continua a navigare a vista: l’intenzione di annunciare una tripletta con Portimao il 4 ottobre è tramontata per l’incerta situazione pandemica del Portogallo. L’alternativa resta Hockenheim ma l’Italia sogna una tripletta con Imola, ipotesi per la verità molto remota. «Ma ovviamente coglieremmo volentieri questa opportunità», ha ammesso il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani. La cancellazione del GP del Texas di moto lascia poche speranze che la F.1 attraversi l’Atlantico quest’anno: in Messico c’è un ospedale da campo per curare i malati di Covid-19 dentro il circuito e in Brasile la situazione pare fuori controllo. Più facile che prima di Bahrain e Adu Dhabi si possa volare in Vietnam e Cina.
Tracciato impegnativo
«Il nostro - ha spiegato Binotto, tornando al Mugello - è un tracciato molto veloce, senza curve lente e che risulterà impegnativo per piloti, macchine e le gomme». Un circuito che Alesi giudica così: «Stai in apnea per tanto tempo, durante i cambi di direzione, nell’affrontare le lunghe curve, insomma alla fine ti stanchi». Se proprio bisogna evidenziare un difetto, secondo l’ex ferrarista, sta nella difficoltà di superare: «L’unico punto lo vedo sul rettifilo dei box». Il francese ha ricordi agro dolci legato al tracciato di Scarperia che venne realizzato nel 1974 (ma lo stradale ha più di cent’anni, essendo stato affrontato per la prima volta nel 1914) ed è di proprietà della Ferrari dal 1988: «Ero appena approdato a Maranello quando nel 1991 presentammo la monoposto lì, io e Alain Prost: siamo stati i primi a girare sulla pista rinnovata. Nel 1994 mi sono fratturato due vertebre la C4 e la C5 (saltò i GP di Pacifico e quello tragico di San Marino sostituito da Nicola Larini; n.d.r.): saltai le protezioni e finii contro il muro. Mi salvai per un miracolo. Ma ricordo pure quando Valentino Rossi mi confessò di essere rimasto scioccato dopo aver visto dove staccavo alla prima curva!».
Il 18 febbraio 1991, il Mugello ospita la presentazione della Ferrari di F.1: nella foto a sinistra Jean Alesi, 56 anni, con Alain Prost, 65