La Gazzetta dello Sport

L’INTER PREPARA UN’ALTRA RIVOLUZION­E E ANTONIO METTE IL LIKE A KANTÉ

La squadra cerca l’aggancio al secondo posto, ma a fine stagione cambierann­o molti volti. Il tecnico spinge per tenere Lautaro, rischiano i top, torna di moda Dzeko, rispunta Vertonghen

- STASERA (ORE 21.45) AL SAN PAOLO di Bocci, Nicita

Echi se li ricorda, Icardi, Perisic e Nainggolan. Allacciate le cinture, non è bastata quella di un anno fa, è pronta un’altra rivoluzion­e in casa Inter. Antonio Conte ha parlato apertament­e di valutazion­i da compiere a fine stagione. Ma non è pensabile che la società non porti avanti i suoi ragionamen­ti di crescita a prescinder­e. E a prescinder­e anche da un secondo posto che può essere agganciato domani sera, complici la sconfitta della Lazio e il pari dell’Atalanta. Se i punti di vista del tecnico e del club, intorno al mercato, saranno gli stessi, buon per tutti, altrimenti ogni scenario resta aperto, anche quello di una separazion­e. Di certo c’è che, in linea generale e seppur con sfumature diverse, all’Inter si è raggiunta una convinzion­e abbastanza diffusa. Questa stagione, in particolar­e quanto avvenuto dopo il lockdown, ha mostrato che la prossima Inter non subirà solo dei ritocchi. C’è piuttosto l’intenzione di mettere mano profondame­nte all’organico, in entrata e in uscita. È cambiata la strategia: per tutti saranno ascoltate offerte. Per i big - di Brozovic e Skrinar s’è già scritto - e anche per altri calciatori che sono in nerazzurro da diverso tempo. La diagnosi è quella di un gruppo con scarsa personalit­à, abituato a «non vincere».

Ancora Edin

La cura di Conte parte da una conferma e arriva a rinforzi pesanti in ogni reparto. La conferma è quella di Lautaro, che il tecnico vorrebbe trattenere. E per il quale la società ha tenuto duro fin qui, al pressing del Barcellona. La permanenza del Toro permettere­bbe di non stravolger­e il reparto offensivo. Ma lì Conte vuole un innesto di alto livello. E il nome non è nuovo. È sempre lo stesso, oggi come 12 mesi fa. Edin Dzeko è il calciatore con il quale il tecnico vorrebbe lavorare. E resta in prima fila, anche se tutto dipenderà da quel accadrà tra la Roma e il bosniaco e anche dall’andamento dei gialloross­i in Europa League.

In mezzo

La mano pesante servirà soprattutt­o a centrocamp­o. E nelle chiacchier­ate dei mesi scorsi tra il club e Conte è emersa una candidatur­a prestigios­a. N’Golo Kanté non è più un incedibile per il Chelsea. Vuoi per colpa di qualche problema fisico di troppo nell’ultima stagione, vuoi perché il tecnico Lampard pare aver sposato un cambio di filosofia di gioco. Kanté e Conte avevano un rapporto molto stretto al Chelsea. È un nome che l’Inter segue e al quale l’allenatore affiderebb­e volentieri il comando delle operazioni, lì in mezzo. Il numero degli acquisti. in quel settore, dipenderà anche da quante cessioni si riuscirann­o a concretizz­are. Dell’affare Tonali parliamo nel pezzo a fianco. In uscita ci sono comunque Borja Valero, Gagliardin­i e Vecino. Conte a gennaio avrebbe gradito l’arrivo di Kessie, ma il legame con Vidal non si è mai spezzato ed è una trattativa che l’Inter vorrà imbastire solo dopo aver definito,una volta per tutte, l’affare Lautaro.

Riecco Vertonghen

Cambio di reparto, non un cambio di strategia in questo caso. Che l’Inter abbia un problema da risolvere sulla fascia sinistra è palese. Conte a gennaio aveva indicato il nome di Marcos Alonso, salvo poi suggerire lui stesso la virata su Young. Ma oggi il focus è soprattutt­o su Emerson Palmieri, per il quale i discorsi sono già avviati: l’Inter ha in mano il sì dell’esterno, servono 20 milioni per convincere il club inglese. Un passo più indietro, poi, per capire cosa accadrà in difesa. Godin è in uscita. E se l’assalto a Kumbulla - come leggiamo a fianco - va letto in ottica futura. Conte ha bisogno immediato di un centrale mancino. Ed ecco perché torna d’attualità una soluzione low cost. Di più, a costo zero, come lo svincolato Vertonghen, per il quale sono stati riallaccia­ti i contatti. Tra tutti, forse l’obiettivo più semplice da centrare. Ma Conte non ammetterà scelte di secondo piano.

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Sandro Tonali Antonio Conte, 50 anni, è alla prima stagione sulla panchina dell’Inter. Dopo il lockdown , in Serie A, tre vittorie, due pareggi e una sconfitta
GETTY IMAGES Pensieroso Sandro Tonali Antonio Conte, 50 anni, è alla prima stagione sulla panchina dell’Inter. Dopo il lockdown , in Serie A, tre vittorie, due pareggi e una sconfitta

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