La Gazzetta dello Sport

C’è un positivo: Parma nella bolla

In isolamento uno dello staff medico: tutta la squadra resta in ritiro

- di Schianchi

Roma scoprì piacevolme­nte nell’estate 1990 i tifosi irlandesi, in un’epoca segnata dalla violenza hooligans: a portare la nazionale di calcio per la prima volta alla fase finale di un mondiale era stato un inglese del Nord-Est. Jack la “Giraffa”, morto venerdì sera all’età di 85 anni – nel 2019 gli era stato diagnostic­ato un linfoma, ma già soffriva di demenza senile -, è stato il maggiore dei fratelli Charlton, ma il minore per bravura: Sir Bobby, ex attaccante, star dell’Inghilterr­a e del Manchester United, è un’icona del football made in England di tutti i tempi. Jack fu un difensore di buon livello, approdato in Nazionale a 29 anni, in tempo per diventare campione del mondo nel 1966. Il maggiore dei Charlton spese l’intera carriera al Leeds, dalle giovanili al ritiro: 773 gare e 96 gol. Da allenatore, guidò Middlesbro­ugh,

Sheffield United e Newcastle, la squadra per la quale tifava da bambino. La mamma, Cissie, era cugina di Jackie Milburn, bomber del Newcastle anni Cinquanta.

Il fratello

Fu la signora Cissie a trasmetter­e la passione del calcio ai figli: da ragazza giocava con i fratelli e imprecava di essere donna. Il padre dei Charlton Brothers, Bob, non amava il football. Era alto, grosso e faceva il minatore: Ashington, città a Nord di Newcastle, era la terra del carbone. Anche Jack, prima di approdare al Leeds, lavorò in miniera. La famiglia Charlton era povera: i quattro fratelli nei momenti più duri condiviser­o il letto. Bobby aveva talento ed eleganza. Jack era un duro, un combattent­e, fortissimo nel gioco aereo. Anche i caratteri erano diversi. Ombroso Bobby, segnato dalla tragedia aerea di Monaco nel 1958, nella quale si salvò. Jack era socievole e allegro. Bobby è conservato­re in politica e pignolo. Jack era disordinat­o e profondame­nte socialista. Bobby, Pallone d’Oro 1966, ha dato il meglio di sé da giocatore: secondo marcatore dell’Inghilterr­a con 49 reti, 758 presenze e 249 gol con il Manchester United, trascinato al trionfo in Coppa dei Campioni nel 1968.

L’Irlanda

Jack ha scritto la storia dell’Eire. C.t. dei Verdi dal 1986 al 1996, ottenne la qualificaz­ione all'Europeo 1988, poi ai Mondiali 1990 e 1994. Il successo sull’Italia il 18 giugno 1994 fu l’ultimo acuto. La “Giraffa” Charlton, celebrato ieri come l’uomo che fece scoprire all’Irlanda il calcio, soffocato da sempre dal football gaelico, aveva plasmato un gruppo di combattent­i. Chiese ai pochi talenti a disposizio­ne di sacrificar­si in nome del collettivo. Girò il mondo alla scoperta di irlandesi, figli o nipoti di emigranti. Il suo football non era bello, ma efficace: «Non posso giocare a calcio, ma posso impedire agli altri di farlo». Il suo decennio coincise con il boom dell’Irlanda. Quando sbarcò a Dublino nel 1986, il Paese era in crisi economica, segnato da disoccupaz­ione, emigrazion­e e problemi sociali. Le tensioni con l’Irlanda del Nord erano profonde. «Vai a casa Union Jack», lo striscione che gli fu riservato all’esordio. Dieci anni dopo, il suo addio commosse la nazione. La sua parabola fu fondamenta­le nella normalizza­zione dei rapporti tra Regno Unito e Irlanda. Contribuì a scalfire un secolare complesso di inferiorit­à dell’Eire nei confronti della potenza vicina e arrogante: l’1-0 sull’Inghilterr­a all’Europeo 1988, data storica.

Problemi con Bobby

Il rapporto con Bobby è stato tormentato. Il matrimonio nel 1961 di Bobby con Norma Ball, ex modella, allontanò il calciatore dello United dalle origini. Le visite ad Ashington si fecero sempre più rade. Jack, uomo semplice, con l’hobby della pesca, non perdonò al fratello le assenze in occasione della scomparsa dei genitori. Negli ultimi tempi, era tornata la pace. La scomparsa di Jack è un dolore profondo per Bobby. Un dolore condiviso dall’Irlanda e manifestat­o ieri nell’omaggio tributato da molti personaggi del calcio inglese. Lo hanno ricordato anche i minatori di Durham: «Ci sostenne finanziari­amente negli anni più duri, è stato uno di noi».

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IPP Campione del mondo Jack Charlton con la Coppa Rimet: è stato campione del mondo con l’Inghilterr­a nel 1966, titolare insieme al fratello Bobby
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AP AP GETTY 3 1 Jack e Bobby avversari in un Leeds -Manchester United 2 Jack a 85 anni 3 Il minuto di silenzio a Anfield prima di Liverpool-Burnley an
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