«I rigori? Nettissimi... Solo in Italia i “mani” sono interpretati così»
Il tecnico sceglie l’ironia: «Che facciamo, gli tagliamo le braccia? All’estero valutazioni diverse»
Imbattibile (lo dicono i risultati), ma soprattutto bella. E solo il peccato di qualche braccio largo (quelli di De Roon e Muriel) gli ha impedito di centrare la nona vittoria di fila in A: «I rigori? Nettissimi (detto ironicamente, ndr). Il regolamento in Italia è questo, i giocatori dovrebbero tagliarsi le braccia. Di rigori così ne ho visti tanti. È una follia, interpretazione sbagliata: stop, fine». Gasperini, nel post-match, è un mix di rabbia e soddisfazione. Perché a Bergamo non conoscono più la sconfitta (quasi quasi neanche il pareggio) e per poco non è arrivato il colpaccio in casa dei più forti. In ogni caso, si continua a volare: 67 punti, a -1 dalla Lazio, a -9 dalla Juve. Roba (quasi) da scudetto, anche se il signore in panchina, dopo la Sampdoria, aveva parlato di un «discorso che avrebbe riguardato solo i bianconeri. E che l’obiettivo sarebbe stato finire tra le prime quattro». Ma seriamente, caro Gasp? Probabilmente la scaramanzia, a Zingonia, porta fortuna. Per questo, mister, non ha dato per scontato ciò che lo è da tempo (il pass per l’Europa che conta). La prudenza è il leitmotiv al quale patron Percassi si aggrappa da un po’, come se fosse la formula magica di una squadra unica: «Un po’ mi spiace - ancora Gian Piero -. C’erano le condizioni per vincere, in alcune gare gli episodi sono stati sfavorevoli».
Questione di rivincita
A Torino Gasperini ha giocato l’ennesimo face to face senza paura, testando la sua macchina contro un avversario “da Champions”, provando a immaginare ciò che potrebbe succedere tra un mese, quando a Lisbona, il 12 agosto, la sua macchina da gol sfiderà il Psg. Tempo al tempo: intanto il tecnico se la ride e tenterà di lasciarsi alle spalle, oltre che la Lazio, l’Inter. Sarebbe un bis personale niente male, perché già nella scorsa stagione - chiudendo da terzo - fece meglio di chi non credette in lui (e si torna al 201112...). Forse (chissà) non l’ha fatto neanche la Juve: Giovanissimi, Allievi e Primavera, mai la chance della Prima Squadra. Ne sarebbe stato all’altezza? Qualcuno l’ha sottovalutato? Lui non l’ha mai pensata così, con l’Atalanta si sta prendendo ogni rivincita. E non è finita.
Moioli, episodio grave
Insomma, in questo periodo sembra tutto bellissimo. Peccato, tornando a ieri, solo per quanto accaduto nel pomeriggio e che ha riguardato Gasperini e, soprattutto, il team manager Mirco Moioli, protagonista in negativo per una grave offesa nei confronti di un tifoso del Napoli, presente alla stazione di Treviglio (provincia di Bergamo) al momento della partenza della squadra per Torino: «Dopo dieci anni ve la giocherete o gliela regalate come al solito?», lo sfottò del napoletano. E se il Gasp, nel rispondere, si è limitato a un «fatti un giro», il dirigente ha decisamente esagerato con un triste «terrone del c...», con tanto di bestemmia finale. Un’uscita infelice, che di certo non fa onore a una società seria come la Dea e che ha scatenato la più classica delle bufere-social. A questo punto si aspettano le scuse dello stesso Moioli, che dovrebbero arrivare nelle prossime ore. «Non mi sento minimamente coinvolto, non è un problema mio e della società. Abbiamo invitato quel signore a Zingonia», dice il Gasp. Discorso chiuso? Lo speriamo. Molto meglio parlare di un’Atalanta che continua a stupire. Per farlo anche in futuro, sarà importante mantenere l’”ossatura” dei titolari: «Il mercato? Vogliamo crescere – ha spiegato il d.g. Umberto Marino -. E c’è pure la Champions...». Appunto: perché non continuare a sognare?
Davvero è una follia fischiare sempre questi rigori. Ne ho visti tanti quest’anno
C’erano le condizioni per vincere, peccato. Alcuni episodi sono stati sfavorevoli