La Gazzetta dello Sport

GATTUSO CON I BASSOTTI PIOLI CON IBRA & CO. NAPOLI-MILAN: SCINTILLE

La velocità dei folletti contro la potenza degli attaccanti rossoneri in una sfida che va oltre la lotta per il quinto posto

- Di Alessandra Bocci e Maurizio Nicita

Difensivis­ta a chi? Ecco, se c’è un termine che Rino Gattuso non sopporta è proprio questo. E le parole di stima di Hakan Calhanoglu per l’ex allenatore rischiano di caricare ulteriorme­nte il Napoli: «Con Gattuso sono cresciuto, ma tatticamen­te non è come Pioli. È più difensivis­ta». Al di là del passato, Gattuso sta plasmando una squadra capace di pressare più alto. E questo perché, sistemata la fase difensiva, si sta dedicando maggiormen­te a quella offensiva. Con un gruppo migliorato per compattezz­a e intesa. Ma è migliorato anche il Milan, che nel post-Covid quanto a punti raccolti in 5 giornate è secondo solo all’Atalanta. A proposito di gol, il trio Calhanoglu-Rebic-Ibrahimovi­c è a 20 reti, contro le 18 di Mertens-Callejon e Insigne. Numeri, segnali che si dissolvono quando la partita comincia. Ma che rendono questo primo incrocio di Gattuso con il suo amato ex club molto interessan­te.

Troppi sprechi

In questi ultimi giorni il tecnico del Napoli ha lavorato molto sulle conclusion­i. Nove gol in 5 partite non sono pochissimi, ma lo diventano in rapporto alla mole di gioco espresso. Perché contro Spal, Roma e Genoa il risultato è rimasto in bilico per troppo tempo vista la superiorit­à dimostrata, che non si misura solo col possesso palla, ma con la capacità di dare verticalit­à alla propria azione e arrivare smarcati sui 20 metri avversari. Il Napoli lo fa, poi un po’ si inceppa. Stasera Gattuso chiede un segnale forte ai suoi attaccanti e non perché abbia vendette da consumare, perché il Milan è la sua storia e nessuno può intaccarla. Ma vuole continuità pensando alla

Champions e si affiderà alla classica Banda Bassotti.

Insigne maratoneta

Dunque con Callejon e Mertens, in gol mercoledì a Genova, ci sarà Lorenzo Insigne che è l’unica eccezione nelle rotazioni impostate dall’allenatore. Il capitano sarà l’unico azzurro sempre titolare sinora dalla ripresa, e domani sarà l’ottava partita in un mese esatto. La gamba di Lorenzinho “gira” benissimo - nei test sul recupero fisico è il migliore - ed essendo il Milan il suo bersaglio preferito (6 gol in 15 sfide) c’è da attendersi un Insigne ispirato. Interessan­ti gli scambi di ruolo con Mertens, vista l’intesa lunga sette anni con Dries e anche Callejon. Gattuso ha carte importanti da giocarsi dalla panchina, con un Milik motivato contro una possibile acquirente e un Lozano che con la sua velocità fa paura a qualsiasi difesa, nei finali a corto di fiato di questa strana stagione. Ma neppure Pioli se la passa male da questo punto di vista: Leao sembra uscito dal bozzolo e Bonaventur­a, prossimo all’addio, sta facendo di tutto per farsi rimpianger­e prima ancora di essersene andato altrove.

Sprint rossonero

Il Milan sta bene, è quasi rigenerato dagli strani allenament­i

dei mesi passati in lockdown. Il solo Ibrahimovi­c ha potuto usufruire di una situazione particolar­e, quella della Svezia, che non ha applicato l’isolamento. Zlatan ha potuto allenarsi con l’Hammarby, il club nel quale pare destinato a chiudere una fantastica carriera, intanto porta in dote al Milan i suoi cinque gol, gli assist e l’intelligen­za tattica con la quale apre tanti spazi ai compagni. Beneficiar­io numero uno Ante Rebic, che prima della sospension­e del campionato non aveva mai segnato senza Ibrahimovi­c in campo. Poi ha imparato a fare anche questo, ed è diventato l’uomo capace di muoversi anche da prima punta e di dispensare in partita se necessario il cinismo sconosciut­o a Rafael Leao. Il portoghese però si sta trasforman­do: da attaccante indefinito a arma fondamenta­le a partita iniziata. Ha fatto tesoro dei consigli di Ibra, ha perso l’atteggiame­nto svagato e ciondolant­e dei primi mesi della stagione. Il futuro è suo e se lo sta cucendo addosso. Quanto a Rino, anche lui si presenta in campo con un occhio sul futuro. Quello che si costruisce a Napoli giorno dopo giorno. Il Milan è stato un grande amore, il Napoli potrà diventare un’altra specie di amore. Da vivere sulla panchina.

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