La Gazzetta dello Sport

La fine di un incubo: «I’m back, ma sono ancora al 60-65%»

Il campioncin­o: «Contento del gol, anche se in testa non sono liberissim­o. Darò una mano in Europa League»

- ma.cec.

Oggi - sei mesi fa - il calcio italiano tratteneva il respiro. Il 12 gennaio scorso, infatti, il ginocchio destro di Nicolò Zaniolo faceva crac contro la Juventus. Il giorno successivo sarebbe cominciato un calvario che a Brescia, adesso, sembra essere definitiva­mente alle spalle. A sancirlo è un gran gol di sinistro che racconta al mondo un concetto chiaro: il Predestina­to è tornato sotto ogni punto di vista, e 204 giorni dopo l’ultima rete, anche la sua vocazione da goleador è definitiva­mente ripartita. «I’m back» scrive infatti il ragazzo su Instagram aggiungend­o che «gli uomini sognano più il ritorno che la partenza».

Gioia e liti

Paulo Fonseca è naturalmen­te felice («Era importante giocasse e facesse gol»), ma la vetrina è giustament­e tutta dell’azzurro che - prima di scambiare la maglia con Tonali - ha trovato persino la grinta per battibecca­re con Torregross­a e Dessena, che gli ha risposto piccato: «Hai tutta la carriera davanti, fenomeno». Scintille di campo, nulla più, a cui Zaniolo dedica poca attenzione. «Sono molto felice perché dopo sei mesi di sacrifici c’è stato il coronament­o di un nuovo punto di partenza - spiega -. Sono contento anche per la squadra perché sta ritrovando la strada giusta. Serata perfetta, speriamo di continuare così. Ogni giorno mi pongo degli obiettivi per tornare al 100%. Figuratevi che vado al campo un’ora prima. Gli obiettivi non sono a lunga durata, ma li faccio giorno dopo giorno. In Europa League potrò dare una mano se starò bene. Sono due settimane che mi alleno, ma posso fare poco perché ogni tre giorni si gioca. Comunque mi sento al 60-65% della forma. Sono contento, anche se in testa non sono liberissim­o, soprattutt­o sui cambi di direzione. Non è paura, ma un po’ di timore: a differenza di prima ci penso un po’ prima di fare qualcosa, ma col tempo tornerò alle sensazioni di una volta. Durante la quarantena ho rivisto le partite e i miei movimenti. Questo ruolo, poi, mi piace e poi ogni tanto la butto dentro, quindi sono contento». Poi le spiegazion­i sui battibecch­i. «Loro recriminav­ano sul fatto che la palla di Mirante fosse in movimento, per noi no. Poi l’arbitro ha deciso che la rete era valida». Fine, ma anche inizio. Della festa in casa Zaniolo - con mamma Francesca e papà Igor decisament­e commossi («Hai chiuso l’infortunio in un cassetto», scrive la madre sui social) - e della stessa Roma. Sempre più decisa a rispettare la promessa: Nicolò non si tocca.

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LAPRESSE Talento Nicolò Zaniolo, 21 anni, cinque gol in campionato

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