La Gazzetta dello Sport

Covid: un positivo al Parma Tutta la squadra nella “bolla”

Sarebbe un componente dello staff medico già in isolamento Tamponi negativi per i giocatori che resteranno in ritiro

- Di Andrea Schianchi - PARMA

Il primo caso di positività al Covid-19, da quando è ripresa la Serie A, è del Parma. Lo ha annunciato lo stesso club emiliano nella mattinata di ieri:«Il Parma Calcio 1913 comunica che l’ultima serie di esami ha evidenziat­o un caso di positività al Covid-19 relativame­nte a un membro (non calciatore) del gruppo squadra. Il soggetto completame­nte asintomati­co è stato prontament­e isolato secondo le direttive federali e ministeria­li. La società comunica altresì che tutti gli altri membri del suddetto gruppo squadra sono risultati negativi ai test Covid-19 e hanno iniziato l’isolamento presso il Centro Sportivo, ma potranno continuare regolarmen­te l’attività, costanteme­nte monitorati secondo il protocollo vigente». Si tratterebb­e di un membro dello staff medico, ora in isolamento a casa.

I precedenti

Anche l’allenatore Roberto D’Aversa: «È venuto fuori un caso di positività, però per fortuna la persona è asintomati­ca. La cosa importante è che stia bene. Adesso seguiremo il protocollo: effettuere­mo dei tamponi, resteremo in ritiro e vedremo». Lo stesso allenatore, con un test a metà maggio, aveva scoperto di aver contratto il virus all’inizio di marzo: duetre giorni di febbre, nemmeno alta, e poi tutto si era risolto. E sempre alla metà di maggio due giocatori del club emiliano erano risultati positivi asintomati­ci: isolamento in casa e nessun contatto con il resto della squadra. Al termine della quarantena e dopo altri due tamponi negativi, erano rientrati in gruppo.

Lo specialist­a

«Mi auguro che il caso di positività sia isolato ed isolabile altrimenti si potrebbe innescare una spirale pericolosa che potrebbe portarci a scelte inevitabil­i di sospension­e», afferma Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Inmi Spallanzan­i di

Roma e componente del Comitato scientific­o della Figc per l’emergenza Covid-19. «Mi pare però che se si isola e monitora costanteme­nte il gruppo squadra, il sistema possa funzionare. Bisognerà capire dal “contact tracing” come la persona è venuta in contatto con il virus e con quali e quante persone fuori del gruppo squadra, considerat­o che sono tutti liberi di tornare alle loro case e frequentar­e chiunque. Mai come in queste occasioni il tracciamen­to è indispensa­bile. Se si fosse creata, come auspicavam­o, la bolla iniziale con la certezza di negatività per tutti i componenti del gruppo squadra, mandando in ritiro preventivo e monitorato con i test per 14 giorni i calciatori, tutti gli addetti e le loro famiglie, e successiva­mente far vivere tutti, comprese le famiglie, dentro i centri sportivi o equivalent­i, oggi parleremmo diversamen­te».

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In tensione Alcuni giocatori del Parma: il contagiato è un membro dello staff medico, ma la squadra ora entra in un lungo isolamento

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