La Gazzetta dello Sport

Fontana e Valcepina piangono la Van Ruijven

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La morte venerdì sera di Lara Van Ruijven ha lasciato sgomento il mondo dello short track. La 27enne olandese campioness­a del mondo in carica dei 500, il 25 giugno, in raduno sui Pirenei francesi, dopo essersi sentita male era stata ricoverata a Perpignan. Quattro giorni più tardi, in coma a causa di una malattia autoimmune, era stata poi trasferita in terapia intensiva. Ma i tanti interventi ai quali è stata sottoposta, anche per via di numerose emorragie interne, nulla hanno potuto.

E ora il mini universo delle lame corte - e non solo quello - è in lacrime. A partire dalla famiglia, rimasta al suo fianco fino all’ultimo. Prima iridata orange di sempre, anche bronzo olimpico con la staffetta a PyeongChan­g 2018 dietro all’Italia, individual­mente due podi europei e due successi in Coppa del Mondo, Lara fino a febbraio è stata tra le più forti rivali delle azzurre Arianna Fontana e Martina Valcepina. Il 9 marzo 2019, ai Mondiali di Sofia, proprio nella finale dei 500, era stata involontar­ia protagonis­ta di una beffa che aveva avuto per vittima la Valcepina che, con un’impresa (era quarta a un giro e mezzo dal termine), era riuscita a vincere prima di essere squalifica­ta per aver danneggiat­o Lara con un gomito alto. Così l’olandese, pur caduta, aveva centrato uno storico oro. «Too young, too soon», «Troppo giovane, troppo presto» ha scritto Arianna Fontana sui social. È il sentimento di tutti.

a.b.

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EPA Tragedia Lara Van Ruijven, 27

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