Margherita Panziera
«SONO MATURATA ANCHE COME DONNA UN ANNO A TUTTA PER L’OLIMPIADE»
Margherita Panziera è l’unica big dello squadrone del nuoto che un anno fa tornò a mani vuote dai Mondiali di Gwangju: ma non si piange più addosso per il quarto posto. Fino a quella finale era stata l’azzurra a dominare la scena mondiale nei 200 dorso. Poi ha ripreso a vincere ori europei e si è qualificata a dicembre per i Giochi di Tokyo. L’elegante Margherita, la terza punta dopo le iridate Pellegrini e Quadarella, nuota forte, studia sempre e torna a pensare in grande.
3 Margherita, il lockdown quanto le ha stravolto la vita? «Mi ha fatto bene, mi sono “rilassata” anche mentalmente. E ho potuto ricominciare con piu serenità e determinazione. La medaglia mondiale mancata mi è pesata tantissimo ma vorrei arrivare senza rimpianti a Tokyo dopo un anno di allenamenti in cui ho dato il 100%. E non dovrò interrompere il lavoro per le qualificazioni». 3Sua madre fa l’infermiera a Montebelluna, lei è rimasta a Roma per il lockdown. «C’era preoccupazione ma è andato tutto bene. Io sono rimasta chiusa in foresteria all’Aniene, uscendo è stato tutto strano, ora è bello rivedere Roma con più vita. Speriamo di poter tornare a gareggiare in tutta sicurezza».
3 Ricorda il botto nel Settecolli di un anno fa?
«Il record italiano dell’anno scorso resterà per sempre nel mio cuore. Ricominciare è stato difficile. Non potrà essere lo stesso Settecolli del 2019 con 8 mesi di lavoro sulle spalle. Farò il possibile per andare forte, da settembre penseremo alla stagione più importante. Sono decisa a riprendermi tutto». 3In autunno andrà in Australia a sfidare due rivali come Atherton e Seebohm.
«La Isl (International Swimming League, ndr) è divertente, abbiamo fatto molto squadra con i Centurions ed è stato utile confrontarmi con la Atherton che ha fatto il record mondiale. E poi non sono mai stata in Australia». 3E se pensa alla marziana Regan Smith?
«La statunitense ha trionfato ai Mondiali limando di quasi un secondo un record mondiale che resisteva dal 2012. Ogni anno è diverso dall’altro, possono succedere sempre tante sorprese, in positivo e in negativo. La cosa importante è allenarsi al massimo, dare tutto e fare la gara come deve essere fatta. L’Olimpiade è una gara a parte. La Smith è nettamente superiore, ma dalla seconda alla sesta facciamo tutte lo stesso tempo: a Tokyo sarà la gestione della tensione a fare la differenza. Io a Rio c’ero e so che cosa aspettarmi». 3In quattro anni lei ha sbagliato solo una finale.
«E ho superato anche l’emotività. Io fino al 2015 non sapevo neanche se avrei nuotato a lungo, entrare nel mondo dei big è stato pesante, non sapevo come gestire la mentalità da professionista. Ora ci so fare». 3In che modo è arrivata la svolta?
«Sposto l’asticella sempre più in alto. Ho lavorato con lo psicologo: gestire l’emotività è
«La medaglia mancata ai Mondiali mi è pesata tantissimo, ma ora voglio arrivare senza rimpianti a Tokyo»
una cosa che deve partire da dentro. Non esiste una ricetta». 3Una volta si definì la Mulan delle favole di Disney.
«Sono maturata come atleta e donna, ma le passioni restano. Ora sono piu focalizzata nei miei studi. Un po’ di anni e dovrò mettermi a lavorare...».
3Cosa vorrà fare da grande? «Per ora sono in Polizia e non mi precludo la possibilità di avere una carriera anche lì. Mi piacerebbe lavorare nel marketing sportivo: sarebbe una bella occasione. Lo sport fa parte di me. La laurea per ora resta l’obiettivo della vita: non devo mollare, ce la metto tutta!». 3Lo sport aiuta più le donne a farsi spazio?
3E la bellezza aiuta?
«No, se una donna ha capacità e talento ritengo che emerga a prescindere dall’aspetto fisico. Certo, se vuoi fare la fotomodella o andare in Tv è fondamentale: ha un peso maggiore essere bella. Ma ci sono tanti ambiti in cui non ha alcuna rilevanza. Io studio da quando ho 6 anni, ne ho 25 e sto continuando a farlo. Mi sentirei a disagio se la fatica venisse messa in secondo piano per l’aspetto fisico. Preferirei un lavoro in cui poter emergere per le qualità intellettuali e non per quelle estetiche».
3 Con quale campione andrebbe a cena?
«Paola Turani e Giulia Valentina, sono influencer: una ha più visibilità come modella, l’altra crea contenuti originali. Mi piacciono per il loro modo di esprimersi e la loro spontaneità e non banalità. Mi identifico un po’ nell’una e nell’altra. Fedez lo seguivo prima che diventasse così famoso e si sposasse con la Ferragni. Loro usano i social molto bene: li seguo da studiosa di marketing. Poi ognuno ha le proprie passioni. Bisogna trovare un modo originale di esprimersi: è questa la chiave per potersi esprimere al meglio». 3La medaglia olimpica quanto potrebbe aiutarla? «Parecchio e in certi ambiti, ma non determinerà quello che vorrò fare. La vedo più una soddisfazione personale. Non lo faccio per i soldi, la gloria, la fama. Mi sto ritagliando diverse strade e opportunità nella vita».
3L’hanno vista a Roma teneramente abbracciata ad Alessandro Banfi: anche il fidanzato è un dorsista, non è un caso?
«Abbiamo moltissimo in comune, lo stesso carattere. Lui mi ha aiutato a ritrovare la mia serenità e tranquillità».
Inseguo il podio olimpico non per i soldi o la fama, ma solo per una gioia personale
Ho battuto l’emotività. Come è arrivata la svolta? Sposto l’asticella sempre più in alto «Durante il lockdown mi sono rilassata anche mentalmente e ho potuto ricominciare con più determinazione»
Le influencer Turani e Valentina mi piacciono, studio i meccanismi dei social
Margherita Panziera