La Gazzetta dello Sport

LA GRANDE BELLEZZA E IL SOLITO REALISMO

- di Andrea Di Caro

Risultati non all’altezza di una squadra che porta il nome Ferrari. Non è un nostro giudizio — o almeno non è solo il nostro giudizio — ma la presa di coscienza resa pubblica da Mattia Binotto, team principal della Ferrari. Parole pronunciat­e ieri, a caldo, dopo che la rossa le ha buscate da Mercedes e Red Bull (e McLaren...). Nel diluvio di Zeltweg la rossa è naufragata, proprio nel weekend in cui la Scuderia più amata al mondo ha potuto contare sui primi aggiorname­nti aerodinami­ci che avrebbero dovuto debuttare in Ungheria. Ci si aspettava una Ferrari capace di ridurre il divario notevole dalla concorrenz­a emerso nel primo GP stagionale (salvato solo dai capolavori di coraggio di Leclerc, 2°). Invece abbiamo assistito a una prestazion­e in qualifica a tratti imbarazzan­te se confrontat­a con i tempi dei team rivali. A parziale scusante la pioggia: sebbene in Formula 1 non di rado tenda a rimescolar­e i valori tecnici in pista e a far emergere le prestazion­i dei singoli piloti, ieri pomeriggio non ha permesso alla Ferrari di esprimere il maggior potenziale che — a questo punto in via teorica — le novità tecniche dovrebbero consentire. Però oggi in Austria non dovrebbe piovere e le temperatur­e dovrebbero salire, sebbene non essere torride. Per cui il momento di far vedere qualcosa di buono (senza costringer­e Leclerc a una serie di miracoli a settimana) è oggi. Sul circuito dovrebbero restare nuvole grigie. A noi piace pensare che stasera saranno diventate un sole rosso.

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Brutte acque La monoposto di Vettel, 10° al GP d’Austria

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