CAPOLAVORO HAMILTON LEONE SOTTO IL DILUVIO SHOW PER LA POLE N°89
Il campione reagisce subito Distacchi abissali a tutti Verstappen prende oltre 1” Sorprendente Sainz: parte 3°
L’uomo della pioggia è sempre lui. Passano gli anni e i titoli mondiali, ma Lewis Hamilton resta imbattibile quando la pole position diventa un esercizio da acrobati sul filo. Ieri il sei volte campione del mondo ha dominato le qualifiche nel diluvio di Zeltweg, lasciando a mollo Max Verstappen e il compagno-rivale Valtteri Bottas, ai quali ha rifilato distacchi abissali di oltre 1”. L’inglese della Mercedes ha centrato la pole numero 89 della carriera e oggi proverà la fuga nel GP di Stiria, seconda gara del Mondiale post coronavirus, con l’obiettivo di riscattare la prova negativa di una settimana fa e rimettersi all’inseguimento dei record di Michael Schumacher.
Spareggio
La partenza sarà uno spareggio contro Verstappen, possibile antagonista per il titolo, anche lui voglioso di rifarsi dopo il ritiro per il blackout elettronico della Red Bull-Honda nella prima gara in Austria. Mentre un grande Carlos Sainz si è infilato in terza posizione, davanti all’altra Mercedes di Bottas, e oggi proverà a imitare l’amico Lando Norris cercando il podio con la McLaren, impresa che resta proibitiva a meno di altri ritiri e clamorosi colpi di scena. Rimane il fatto che, dietro alle solite Frecce d’argento diventate Freccenere, questo campionato offre incertezza. La pioggia ieri ha fatto emergere la classe dei piloti in una situazione al limite, ma l’equilibrio a centro gruppo è garanzia di spettacolo. E poi ci sono i giovani rampanti: Norris, un Ocon che ha subito risposto a Ricciardo, un Russell superlativo sulla Williams e un Albon pronto a venire fuori alla distanza.
Penalità
La Ferrari si ritrova a sgomitare nella mischia, superata dalle McLaren, dalle Renault e dall’Alpha Tauri dell’ottimo Pierre Gasly. Se non fosse stato per il suicidio della Racing Point, fuori dai giochi con Perez e con Stroll, sarebbe potuta andare perfino peggio. Solo Sebastian Vettel è rimasto a galla, approdando per un soffio in Q3, ma poi si è bloccato al 10° posto con 2”378 di distacco da Hamilton. Invece Charles Leclerc è finito 11°, eliminato dal compagno per 83 millesimi, e più tardi è stato anche penalizzato di tre posizioni per avere ostacolato il russo Kvyat. Una giornata da dimenticare, dopo la rimonta eroica che gli ha fruttato il secondo posto dietro a Bottas nella gara d’apertura. Leclerc è convinto che l’assetto della sua macchina si rivelerà più efficace in gara, ma i miracoli non si ripetono tutte le domeniche.
Stessi guai
La prestazione delle rosse sul bagnato è sembrata una fotocopia di quanto visto la settimana scorsa sull’asciutto, a dispetto delle novità introdotte per correggere i difetti della SF1000. Bastava vedere come i ferraristi remassero rispetto alle Mercedes. Il pessimismo del team principal Mattia Binotto non è buon segnale. C’è bisogno di una profonda revisione della vettura, per trovare maggiore aderenza nelle curve e velocità sui rettilinei, ma il processo richiede tempo. Purtroppo si tornerà a correre già domenica prossima in Ungheria.
Come una volta
Meritano infine un applauso i commissari Fia, che hanno ritardato l’inizio delle qualifiche, senza rinviarle alla mattina seguente. Quella che era diventata ormai una (pessima) abitudine ci avrebbe fatto perdere lo show di Hamilton e dei baby terribili. «Con la pioggia risplende il vero talento dei piloti — conferma Toto Wolff – Io mi sono divertito a vedere guidare Lewis e gli altri». Tornano in mente Hunt e Lauda, il diluvio del Fuji e il coraggio di avere paura. La Formula 1 del passato qualche volta insegna.