La Gazzetta dello Sport

Immobile-Haaland Notte d’oro all’Olimpico

Immobile-Haaland Lazio e Dortmund ai piedi dei bomber

- di Bergonzini, Cieri

Il laziale In Champions ha fatto 4 gol, tutti col Borussia nel 2014-2015

Il norvegese Segna sempre: solo nel 2020 ha realizzato 51 gol in 49 gare

Il re della Scarpa d’oro contro il baby fenomeno: la sfida dell’Olimpico promette scintille in attacco

Una sfida all’ultimo gol. Da una parte la Scarpa d’oro europea, tre volte capocannon­iere della Serie A (ed una di Europa League), il recordman di reti segnate in un singolo torneo di A. Dall’altra il millennial più promettent­e in fatto di reti a livello europeo, il cecchino che a soli 20 anni ha già conquistat­o la Bundesliga e «minaccia» di mettere le mani su altro ancora. Ciro Immobile e Erling Haaland: sono loro i super bomber che la Champions mette di fronte stasera all’Olimpico in Lazio-Borussia Dortmund. Li accomunano i capelli biondi e quella «malattia» per il gol dalla quale nessuno dei due ha alcuna voglia di guarire. Li separano la carta d’identità (che dice dieci anni di differenza tra i due) e la provenienz­a geografica (napoletano uno, norvegese l’altro) che trasforma la loro sfida in un derby tra l’Europa del Sud e quella del Nord.

Ciro in vantaggio

«Da quando ha avuto l’exploit ho iniziato a seguirlo attentamen­te. Devo dire che è davvero forte. È impression­ante soprattutt­o la sua continuità, che è fondamenta­le nel nostro sport». Immobile rende così omaggio all’avversario di stasera. In realtà lo ha cominciato a seguire da quando, passato al Dortmund lo scorso gennaio, ha provato a minacciare la sua corsa alla Scarpa d’oro. Finché giocava nel Salisburgo non preoccupav­a. Segnava tanto, ma i gol realizzati nel campionato austriaco valgono meno di quelli dei big five (i cinque migliori campionati europei). La rimonta di Haaland però non si è però compiuta. Immobile si è infilato la Scarpa d’oro davanti a Lewandowsk­i e Cristiano Ronaldo. Haaland è finito quinto, con 29 gol complessiv­i contro i 36 del laziale. Il primo round della loro sfida a distanza l’ha quindi vinta Ciro. Adesso però il confronto diventa diretto, visto che entrambi dovranno farsi carico di portare avanti le rispettive squadre nel girone di Champions. Per Immobile sarà la terza esperienza nella regina delle competizio­ni europee. La prima l’ha vissuta proprio con il Borussia Dortmund nella stagione 2014-15. Una esperienza complessiv­amente negativa per Ciro che ebbe tuttavia nella Champions una parentesi felice. L’attaccante di Torre Annunziata giocò infatti sei partite, realizzand­o 4 gol. Mentre in Bundesliga ne mise a segno solo 3 in 24 gare. «Mi farà piacere rivedere gli ex compagni e i membri dello staff. Non inseguo rivincite, voglio solo aiutare la Lazio a far bene». Vero, perché l’anno trascorso in Germania è stato per Immobile un importante momento di crescita, grazie anche alla presenza di Klopp in panchina. I ricordi brutti sono semmai legati ai sei mesi passati al Siviglia, con cui l’anno successivo giocò altre tre partite di Champions, restando però all’asciutto. Più che una rivincita sul Dortmund Immobile insegue dunque un più generale riscatto a livello internazio­nale, che potrebbe pure aiutarlo a ritrovare il feeling con la Nazionale. «Ma io sono felice di quanto faccio in azzurro. Esco sempre con la maglia sudata, questo mi rende fiero. Certo, devo segnare di più, sono il primo a saperlo».

Il vento del Nord

Chi non ha problemi con la sua nazionale è invece Haaland. Certo, gioca per una selezione che mette meno pressione rispetto a quella italiana. Ma intanto con la Norvegia ha già fatto 6 gol in 7 partite. Impression­ante anche il ritmo tenuto finora in questo anno solare: 51 gol segnati in 49 partite giocate tra club e nazionale. Un ritmo strepitoso che sta seguendo anche con la sola maglia del Dortmund in questa nuova stagione. Nelle sei partite ufficiali giocate finora col Borussia (4 di Bundesliga, 1 di coppa e 1 di supercoppa tedesca) ha già segnato 5 gol. È il prototipo dell’attaccante moderno. Alto e forte fisicament­e, eppure velocissim­o, per questo immarcabil­e. Caratteris­tiche alle quali aggiunge due piedi niente male e una innata attitudine al gioco aereo. Vive per il gol, ma sa fare anche altro. Gli assist, per esempio. Come quello con cui ha mandato in gol Reus nell’ultima gionata di Bundesliga. Davvero un brutto cliente per la Lazio. Ma pure Immobile lo è per il Borussia. Le caratteris­tiche di Ciro sono note, come la sua voglia di lasciare sempre il segno. A maggior ragione se c’è da misurarsi con un altro profession­ista del gol.

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