meno una e, ben più importante, è l’unico a non averne mai perse. Persino Lewis Hamilton ne ha ceduta una, al socio Valtteri Bottas al Mugello. E come lui tutti qualche volta ne hanno perse. Giovinazzi mai. Ne ha prese 4 in ciascuno dei due GP austriaci, e poi ancora 4 a Silverstone, a Spa e a Monza, e addirittura 5 a Sochi. Certo va ricordato che Antonio è partito sempre in fondo: più sei dietro e meno nei hai che possono sorpassarti, e più ce ne sono davanti che coi loro errori o i loro guai possono regalarti posizioni. Così si spiega il saldo ampiamente positivo anche di Kevin Magnussen e Nicholas Latifi. I quali però devono il loro gran bottino più che altro agli strani primi giri del Mugello e di Sochi dove sono uscite subito di scena rispettivamente 4 e 5 auto. Per la stessa ragione i totali delle posizioni perse e guadagnate nel grafico non corrispondono: nei primi giri degli 11 GP fin qui disputati sono cambiate 214 posizioni, tutte considerate guadagnate, ma solo 124 conteggiate come perse (90 posizioni sono andate perdute con ritiri o con pit stop al termine del primo giro).