La Golino tra poesia e impegno «Gesto d’amore per “Fortuna”»
Un film, o come lo definisce Valeria Golino, «un gesto amorevole e poetico», che si ispira a un fatto di cronaca del 2014 a Caivano: l’uccisione di Fortuna Loffredo, la bambina scaraventata da un palazzo per essersi opposta al suo aggressore. E Fortuna è anche il titolo dell’opera prima di Nicolangelo Gelormini (aiuto regista di Paolo Sorrentino ne L’uomo in più), presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Un racconto che sfiora il sogno «per riscattare la realtà e questa bambina tradita dagli adulti», dichiara il regista. «Non ci siamo documentati aggiunge Valeria Golino, nei panni doppi della madre e della psicologa che cerca di scovare il segreto della piccola protagonistanon si tratta infatti di un film d’inchiesta, qui è l’immaginazione a mettersi al servizio della realtà, a traslare il punto di vista in maniera originale. Raramente si leggono sceneggiature così coraggiose». Fortuna rievoca Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro, il cinema onirico di David Lynch e Psyco di Hitchcock (a citarlo è lo stesso regista). «Gelormini ha trovato la forza e il coraggio di raccontare una vicenda atroce attraverso una forma sublimata e poetica», commenta Pina Turco, l’altra interprete femminile. Il film dovrebbe uscire nelle sale entro fine anno, anche se in tempi di Covid ogni cosa appare precaria. «Siamo tutti esausti e preoccupati per l’incertezza del futuro - spiega Valeria Golino - è un momento molto delicato per il cinema: non mi preoccupa il lavoro, con le piattaforme streaming non ci mancherà, piuttosto mi allarma l’idea di perdere la bellissima esperienza delle sale. Ora i film non sappiamo dove li vedremo».