La Gazzetta dello Sport

L’Ambrogino d’oro a Bearzot proposto dai suoi campioni

- di Alberto Cerruti

Tra due mesi e un giorno, il 21 dicembre, saranno passati dieci anni dalla scomparsa di Enzo Bearzot, il c.t. azzurro che nel 1982 vinse il Mondiale in Spagna, alla guida di una Nazionale in cui quasi nessuno credeva. Fu il trionfo di un gruppo, prima che di una squadra, costruito su valori non soltanto tecnici ma anche, se non soprattutt­o, umani. Un vero “gruppo”, termine non a caso utilizzato per la prima volta proprio da Bearzot, perché in sette partite furono impiegati appena 15 giocatori su 22, quando non tutti andavano in panchina come oggi.

Eppure anche chi frequentò soltanto la tribuna è rimasto profondame­nte legato al “Vecio” e la prova, a distanza di 38 anni da quel trionfo e a 10 dalla sua scomparsa, è la proposta firmata da tutti i campioni del mondo del 1982 di dedicargli l’Ambrogino d’Oro, prestigios­o riconoscim­ento assegnato ogni anno a Milano, in occasione della festa di Sant’Ambrogio, il 7 dicembre. Indirizzat­a al Presidente del Consiglio Comunale di Milano, dottor Lamberto Bertolé, la lettera degli azzurri incomincia così: “Noi campioni del mondo del 1982 a 10 anni dalla scomparsa di Enzo Bearzot, principale artefice di quel trionfo, proponiamo che gli venga assegnato alla memoria l’Ambrogino d’oro, un riconoscim­ento importante e simbolico ma semplice come lui… Il nostro “Vecio” è stato profondame­nte legato a Milano, dove ha esordito in Serie A con la maglia dell’Inter, dove ha vissuto per oltre 50 anni e dove risiedono i suoi figli, i suoi nipoti e i suoi pronipoti. In un periodo difficile per il Paese, Bearzot grazie a quel successo restituì entusiasmo a tutti gli italiani e ripensando alla sua tenacia adesso ci auguriamo di ritrovare la stessa fiducia nel futuro. Anche per questo l’Ambrogino d’oro sarebbe un meritato riconoscim­ento per il suo esempio di autentico milanese d’adozione”. Seguono le firme di Altobelli, Antognoni, Baresi, Bergomi, Bordon, Cabrini, Causio, Collovati, Conti, Dossena, Galli, Gentile, Graziani, Marini, Massaro, Oriali, Rossi, Selvaggi, Tardelli, Vierchowod, Zoff e Mariella Scirea, moglie di Gaetano.

A questo punto si attende la decisione dell’ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, che si radunerà nei prossimi giorni per stabilire a chi assegnare le varie onorificen­ze per l’anno in corso e nel caso dei defunti, come l’ultima volta per Giorgio Squinzi, alla

memoria. Con un particolar­e da non sottovalut­are, visto che questa proposta, al contrario di altre, non ha alcuno sfondo politico, come sarebbe piaciuto all’indipenden­te e onesto Bearzot, dimenticat­o da molti, ma non dai suoi “ragazzi”, in fiduciosa attesa di una risposta positiva. Perché sarebbe antipatico mettere in fuorigioco una squadra, anzi un gruppo, di campioni de mondo.

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Mister Mondo Enzo Berazot in trionfo dopo la vittoria al Mondiale del 1982
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