L’Ambrogino d’oro a Bearzot proposto dai suoi campioni
Tra due mesi e un giorno, il 21 dicembre, saranno passati dieci anni dalla scomparsa di Enzo Bearzot, il c.t. azzurro che nel 1982 vinse il Mondiale in Spagna, alla guida di una Nazionale in cui quasi nessuno credeva. Fu il trionfo di un gruppo, prima che di una squadra, costruito su valori non soltanto tecnici ma anche, se non soprattutto, umani. Un vero “gruppo”, termine non a caso utilizzato per la prima volta proprio da Bearzot, perché in sette partite furono impiegati appena 15 giocatori su 22, quando non tutti andavano in panchina come oggi.
Eppure anche chi frequentò soltanto la tribuna è rimasto profondamente legato al “Vecio” e la prova, a distanza di 38 anni da quel trionfo e a 10 dalla sua scomparsa, è la proposta firmata da tutti i campioni del mondo del 1982 di dedicargli l’Ambrogino d’Oro, prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno a Milano, in occasione della festa di Sant’Ambrogio, il 7 dicembre. Indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale di Milano, dottor Lamberto Bertolé, la lettera degli azzurri incomincia così: “Noi campioni del mondo del 1982 a 10 anni dalla scomparsa di Enzo Bearzot, principale artefice di quel trionfo, proponiamo che gli venga assegnato alla memoria l’Ambrogino d’oro, un riconoscimento importante e simbolico ma semplice come lui… Il nostro “Vecio” è stato profondamente legato a Milano, dove ha esordito in Serie A con la maglia dell’Inter, dove ha vissuto per oltre 50 anni e dove risiedono i suoi figli, i suoi nipoti e i suoi pronipoti. In un periodo difficile per il Paese, Bearzot grazie a quel successo restituì entusiasmo a tutti gli italiani e ripensando alla sua tenacia adesso ci auguriamo di ritrovare la stessa fiducia nel futuro. Anche per questo l’Ambrogino d’oro sarebbe un meritato riconoscimento per il suo esempio di autentico milanese d’adozione”. Seguono le firme di Altobelli, Antognoni, Baresi, Bergomi, Bordon, Cabrini, Causio, Collovati, Conti, Dossena, Galli, Gentile, Graziani, Marini, Massaro, Oriali, Rossi, Selvaggi, Tardelli, Vierchowod, Zoff e Mariella Scirea, moglie di Gaetano.
A questo punto si attende la decisione dell’ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, che si radunerà nei prossimi giorni per stabilire a chi assegnare le varie onorificenze per l’anno in corso e nel caso dei defunti, come l’ultima volta per Giorgio Squinzi, alla
memoria. Con un particolare da non sottovalutare, visto che questa proposta, al contrario di altre, non ha alcuno sfondo politico, come sarebbe piaciuto all’indipendente e onesto Bearzot, dimenticato da molti, ma non dai suoi “ragazzi”, in fiduciosa attesa di una risposta positiva. Perché sarebbe antipatico mettere in fuorigioco una squadra, anzi un gruppo, di campioni de mondo.