La Gazzetta dello Sport

Morata: riserva a chi? L’uomo Champions è già un punto fermo

- di Valerio Clari- MILANO

Le cose vanno di fretta, le gerarchie cambiano, la coppa torna e Alvaro Morata c’è, al centro dell’attacco. La panchina non è più una opzione: da presunta “seconda scelta”, sul mercato e in formazione, a riferiment­o offensivo. Come ti ribalto il destino in poche mosse. Il “nueve” bianconero è una delle poche certezze con cui la Juve è tornata da Crotone: senza Cristiano lo spagnolo ha rischiato di raccoglier­ne l’eredità da match-winner. Non solo, a Kiev sarà l’unico ad iniziare una nuova Champions sapendo che cosa si prova a vincerla. Senza Ronaldo, in quarantena in villa, e i suoi 5 sollevamen­ti di coppa con le orecchie, restano i 2 di Morata. Due Champions vinte, prima e dopo il biennio con la Juve. La prima, la Decima del Real Madrid, vissuta da “ragazzo di bottega”: tre ingressi nel finale, una gara da titolare con gol, in un ottavo di ritorno già “indirizzat­o”, poi la finale con l’ingresso per Benzema e il ribaltone dei supplement­ari con l’Atletico vissuto in campo. Per la seconda (16-17) era tornato in blanco con uno status nuovo, da “recomprato”, da promessa star: tre gol, ma pochi spazi, una sola gara da titolare, riserva fissa di Cristiano e una comparsata di 1’ nella finale contro la Juve. Panchinaro sì, ma nelle foto con coriandoli e champagne. Non ci saranno stasera, ma nemmeno Alvaro starà a guardare: nelle prospettiv­e di inizio stagione era indicato come centravant­i tattico, da usare per un certo tipo di gare. Pirlo l’ha lanciato subito a Roma, e non è andata bene.

Compiti

La mancata convocazio­ne in nazionale, però, gli ha permesso di lavorare alla Continassa. Dalla bolla è venuta fuori la prestazion­e più frizzante di Crotone, la conferma di una grande puntualità quando si tratta di arpionare pallone in zona “area piccola” e un lavoro tattico già avviato. «Qui mi chiedono cose diverse», ha detto. Dalla corsia di centro sinistra dell’attacco (la stessa che predilige Ronaldo, sulla coabitazio­ne bisognerà lavorare) deve dare profondità in verticale, rientrare per fare la sponda, attaccare la porta sui cross da destra (vedi i gol, buono e annullato, di Crotone). Se poi volesse indicare anche la strda verso la coppa a Torino apprezzere­bbero.

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GETTY Cardiff Alvaro Morata, ora 27 anni, taglia la rete post-Champions 2017

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