La Gazzetta dello Sport

ATTIVITÀ FISICA UN DIRITTO COME STUDIARE

- di Stefano Barigelli

La cosa più facile quasi mai è quella giusta. Sospendere l’attività sportiva di ragazze e ragazzi è un errore. Per ora non esistono dati che motivino la scelta. Non c’è un’esplosione di focolai sui campi di calcio...

Spadafora fa bene a tutelare i più giovani non ci sono dati sui rischi

Campionato equilibrat­o ma alla lunga verranno fuori qualità e rose

La cosa più facile quasi mai è quella giusta. Sospendere l’attività sportiva di ragazze e ragazzi è, allo stato dei fatti, un errore. Non esistono dati che motivino la scelta. Non c’è un’esplosione di focolai sui campi di calcio, nelle palestre o nelle piscine. Ci sono invece i protocolli, che vanno applicati, e se non lo sono vanno chiusi quei centri sportivi. Non tutti. In questa difficile stagione di convivenza con il virus, serve equilibrio nelle scelte. Togliere lo sport a bambini e adolescent­i significa scaricare sulle famiglie un altro peso difficile che s’aggiunge ai tanti che già sopportano. Senza peraltro diminuire i rischi di contagi, anzi innalzando­li. È più rischioso mandare un bambino a giocare a calcio in una struttura protetta dove si osservano i protocolli sanitari oppure lasciare che giochi in una piazza con gli amici? Spadafora ha difeso il diritto allo sport dei cittadini più giovani esattament­e come Azzolina ha difeso il diritto allo studio. Ha ottenuto un ascolto parziale dai suoi colleghi per varie ragioni. La prima, come detto, è la facilità della scelta: chi si opporrà mai alla chiusura di palestre, piscine, campi di gioco? Non hanno sindacati, non sono organizzat­i, non hanno una voce unica che in questo caso protesti. Ma c’è un’altra ragione, più profonda. L’Italia è ultima in Europa nella classifica dell’avviamento allo sport, perché nella nostra cultura l’attività fisica è ancora considerat­a accessoria, in qualche caso perfino inutile. Non stiamo a spiegare qui quanto sia sbagliata. Pensiamo anche che sia largamente superata, ma qualche volta viene il sospetto che invece sopravviva. «Senza l’attività fisica il carattere si guasta». Non l’ha detto un campione in astinenza da allenament­o ma, pensa te, Tolstoj.

Federica Pellegrini dopo il video in cui annunciava in lacrime di avere il Covid è stata presa di mira e attaccata sui social.

Un campione non piange, è un pessimo esempio, queste suppergiù le critiche ricorrenti. L’episodio sottolinea quanto sia sportivame­nte maleducato il nostro Paese. La Pellegrini rappresent­a l’Italia quando nuota in una piscina per un titolo mondiale o un oro olimpico. Lo fa in una disciplina, il nuoto, praticata in tutti i continenti e in tutti i grandi Paesi: Stati Uniti, Russia, Cina, Australia. Gli ori in un medagliere sono uguali, ma nella consideraz­ione generale no. Federica è una grandissim­a dello sport, non solo italiano. Se ha pianto è perché questa sarà la sua ultima stagione: ha dovuto ricomincia­re gli allenament­i dopo lo spostament­o dei Giochi di Tokyo, fermarsi ora per il virus è un problema. Non bisogna aver disputato una finale olimpica per capirlo e quindi tacere, basterebbe attenersi a una regola semplice: difendere chi almeno per una volta ha illuminato con il proprio lavoro il nostro Paese. Pellegrini c’è riuscita più di una volta.

In Europa il calcio è ancora lontano dal dire la verità. Troppo strana la stagione passata per come si è consumata, troppo strana quella che è ricomincia­ta. Il Liverpool prende 7 gol dall’Aston Villa, Real e Barcellona faticano, perfino il Psg non è in testa nel suo campionato. Da noi le candidate allo scudetto Juve e Inter sono in linea con questo sorprenden­te inizio. Non credo durerà, il calendario incessante farà differenza, alla lunga, tra chi ha più risorse tecniche e chi ne ha meno. La Juve con Chiesa e Kulusevski è più forte dell’anno scorso. L’Inter ha il centravant­i migliore, Lukaku. Sarà fondamenta­le avere pazienza. Tutti gli allenatori stanno facendo rodaggio giocando. E nei rodaggi si sbaglia.

 ??  ?? Tempi duri 1. Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, 46 anni; 2. Il tecnico dell’Inter Antonio Conte, 51; 3. Federica Pellegrini, 32, in quarantena
Tempi duri 1. Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, 46 anni; 2. Il tecnico dell’Inter Antonio Conte, 51; 3. Federica Pellegrini, 32, in quarantena
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