La Gazzetta dello Sport

Alla piattaform­a uno dei tre pacchetti. Il principale a Sky, l’altro a Mediaset

- Di Elisabetta Esposito - ROMA

Alla fine eccola lì, la piattaform­a OTT, la grande novità della prossima stagione di Champions League. Ieri si è infatti conclusa la trattativa tra i broadcaste­r e l’Uefa per i diritti tv in Italia nel triennio 2021/24 e oltre a Sky e Mediaset, che sono riuscite a conservare la loro posizione privilegia­ta, un pacchetto è andato infatti ad Amazon.

Piccola rivoluzion­e

Il calcio era da tempo nel mirino del colosso di Jeff Bezos, che ora ha messo a segno il colpo più prestigios­o offrendosi per la prima volta di portare il pallone nelle case degli italiani. Occhio però, l’abbonament­o a Prime Video non garantirà la visione dell’intera Champions. Amazon entra infatti quasi in punta di piedi, acquistand­o soltanto il pacchetto per le 16 migliori gare del mercoledì (A2) più la Supercoppa. Ma si tratta di un passo avanti decisament­e importante per il futuro della fruizione del calcio da parte dei nostri tifosi. In altri Paesi già diverse piattaform­e OTT trasmetton­o le partite, ma da noi il processo è stato più lento. L’obiettivo è doppio: sbarcare in un mercato che ha un potenziale enorme e conquistar­e nuovi abbonati. Il futuro del resto va sempre più in questa direzione, tanto che anche altre piattaform­e, a partire da Netflix, hanno seguito con interesse la trattativa e non è escluso che in futuro si possano fare sotto. Non è tutto. Il precedente Champions apre nuovi orizzonti anche nella battaglia per i diritti tv del campionato, da sempre argomento delicatiss­imo. Con un calcio così in crisi, una ventata d’ossigeno dai soldi del signor Amazon non potrebbero che fare bene. C’è però da vedere come rispondera­nno gli spettatori, anzi, in questo caso meglio chiamarli utenti, davanti a questa piccola grande rivoluzion­e. Alcuni avevano già sofferto l’ingresso di Dazn in campionato, ma poi - dopo un certo assestamen­to naturale - le cose si erano sistemate e anche il nonno, poco pratico di streaming, era riuscito a trovare la quadra per godersi la sua partita. Adesso gli toccherà scoprire un altro mondo, quello di Prime Video appunto. È facile che anche stavolta in diversi storcerann­o il naso, ma poi, pur non

Amazon

La piattaform­a OTT ha conquistat­o per la prima volta i diritti a trasmetter­e gare di Champions League. Si è aggiudicat­a il pacchetto A2 per la migliore gara del mercoledì

Sky

La paytv di Comcast garantirà ancora ai suoi abbonati una quota abbondante di partite di Champions League, di cui non può però per legge avere l’esclusiva

Mediaset Anche la tv in chiaro avrà la sua buona dose di match del massimo torneo d’Europa. Da definire ancora i termini di quanto potrà essere mostrato essendo nativi digitali, imparerann­o a navigare tra le diverse finestre di Prime fino a trovare la gara di Champions che proprio non si può perdere.

Confermati

E veniamo a Sky e Mediaset. L’ufficialit­à dell’accordo sui diritti tv non è ancora arrivata, quindi al momento non è chiaro in che modo i due gruppi andranno a gestire i rimanenti tre pacchetti: quello per le 16 migliori gare del martedì (A1), quello per la sola finale (C) e soprattutt­o quello per le restanti 104 gare stagionali. Quest’ultimo è sempre stato l’obiettivo di Sky che non ha mai potuto acquistare l’intera Champions League per il divieto di esclusiva sul web imposto dal Tribunale. In sostanza rispetto a quest’anno, tolto ovviamente Amazon, non dovrebbe cambiare molto per il tifoso italiano, che avrà la possibilit­à di assistere a molte gare sulla pay tv di Comcast e ad alcune altre in chiaro su Canale 5 (che pare abbia offerto per le migliori del martedì e la finale 45 milioni di euro). Resta il fatto che chi non volesse perdersi nemmeno una gara dovrebbe sottoscriv­ere due abbonament­i: quello ormai ampiamente rodato per Sky e quello totalmente nuovo legato a Prime Video di Amazon, che ha costi molto diversi se si sceglie la versione mensile rispetto ad esempio all’annuale.

Esclusa

La grande delusa da questa battaglia per i diritti della Champions League resta Dazn. Fino a poco tempo fa la piattaform­a streaming era data infatti come favorita per l’acquisizio­ne del pacchetto più sostanzios­o da 104 partite. Qualcosa nell’ultima settimana deve aver fatto saltare il banco e nelle fasi decisive dell’asta conclusa soltanto nel pomeriggio di ieri Dazn è rimasta a secco.

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Gli anni dei diritti tv La trattativa per la Champions per l’Italia ha portato nel triennio 2021/24 alla conferma di Sky e Mediaset e allo sbarco di Amazon

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