La Gazzetta dello Sport

COVID E CAMPIONATI, LEGA-FIGC FIDUCIOSE SULLA PROSECUZIO­NE MA RISPETTAND­O IL PROTOCOLLO

- Di Elisabetta Esposito- ROMA

Lega e Figc fiduciose

Parole già sentite (ricordate Malagò in pieno lockdown a proposito della ripresa del campionato?) che però arrivano in un momento in cui i vertici del nostro calcio, nonostante le positività di diversi giocatori, stanno portando avanti con convinzion­e il protocollo varato Figc e Leghe con l’avallo del Cts e del Ministero della Salute. Dalla Lega filtra infatti fiducia sulla possibilit­à di chiudere regolarmen­te la stagione, a patto che tutti rispettino le linee guida. Quanto al piano B, da mesi Lega e Figc hanno pronte diverse soluzioni in risposta ad ogni possibile scenario. È chiaro che se dovesse arrivare un nuovo lockdown qualcosa cambierebb­e, tenendo anche presente la possibilit­à di utilizzare la cosiddetta norma Gravina, inserita nel Decreto Rilancio, che dà alla Federazion­e la titolarità di cambiare il format del campionato e che quindi permettere­bbe, prima di arrivare alla sospension­e, di organizzar­e la chiusura della stagione in modi diversi da quelli previsti oggi. Ma, va ripetuto, se ne parlerebbe soltanto se la situazione contagi in Italia dovesse precipitar­e e il calcio, nonostante stia vivendo un momento difficilis­simo dal punto di vista di sostenibil­ità economica del sistema, non potrebbe essere in cima alla lista delle preoccupaz­ioni.

Il protocollo

Del resto Spadafora stesso è il primo a difendere senza esitazione il protocollo. Prendete il caso Juventus-Napoli: lui, che dopo la vittoria della Coppa Italia aveva confessato la sua passione calcistica per gli azzurri, sulla questione dice: «C’è stata la decisione di un giudice e la rispetto, sono anche stati fatti dei ricorsi, vedremo come finirà. Ma il protocollo è quello, è stato approvato e condiviso da tutte le squadre e quindi deve funzionare per tutte allo stesso modo. Dagli atti del Giudice sportivo, che comunque io non ho letto, mi sembra di capire che il Napoli avesse deciso ben prima di non partite, se fosse così...».

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Il protocollo prima di tutto, dunque. Ed è un concetto che ribadisce anche a proposito della questione Ronaldo, con cui il Ministro ha già avuto un vivace botta e risposta. «Io difendo la linea del protocollo, che però funziona soltanto se viene rispettato. Poi se qualcuno non lo fa allora è tutto vano. Cristiano Ronaldo? Certi campioni si sentono al di sopra di tutto. Lui ha violato il protocollo nazionale nel momento in cui è partito per il Portogallo, tanto che è stato aperto un fascicolo della Procura della Repubblica, a cui si aggiungerà quello della giustizia sportiva. Personaggi così dovrebbero lanciare messaggi che

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