La Gazzetta dello Sport

Il giallo di Livigno

CON DETTI E QUADARELLA CONTAGIATI 13 SU 14 COME È ARRIVATO IL VIRUS NEL RADUNO?

- di Stefano Arcobelli

I nazionali sono tutti asintomati­ci, negativi i membri dello staff. I controlli erano stati severi fin dall’inizio. Dall’esterno solo un addetto Wada che era stato in contatto con un positivo ma che dice di non avere il Covid

Una nazionale stesa dal Coronaviru­s: a Livigno. Dopo la positività di Federica Pellegrini a Verona, altri due campioni del mondo come Gabriele Detti e Simona Quadarella sono stati fermati dal Covid in forma asintomati­ca nel mezzo del raduno iniziato l’11 ottobre,

il primo di avviciname­nto ai Giochi di Tokyo. Solo il quarto iridato, Gregorio Paltrinier­i, è immune a Siracusa. E il resto degli azzurri gareggia e s’allena a Budapest. La nazionale-modello entra nell’incubo: dei 14 che stanno lavorando in quota, solo Mattia Zuin è negativo: come lo staff composto da Stefano Morini, Christian Minotti, Germano Proietti e Simone Palombi, dal fisio Stefano Amirante e dal preparator­e Marco Lancissi. Ma i nuotatori sì. Tutti stileliber­isti ad eccezione del delfinista Federico Burdisso, si aggiungono ai 3 positivi: Alice Mizzau, il dorsista Simone Sabbioni e il ranista Edo

Giorgetti. Lunedì, rientrando a Roma da Livigno dopo una settimana col gruppo, anche il d.t. azzurro Cesare Butini si era sottoposto al tampone (negativo).

Controllo antidoping

«Siamo arrivati tutti con i test sierologic­i negativi - racconta abbiamo rispettato tutti gli obblighi di distanziam­ento, rispettato le regole, senza nessuna vita sociale in hotel, stando sempre con la mascherina, anche durante il viaggio, tenendo conto dei protocolli in vasca e negli spogliatoi. Fino a sabato non c’è stato proprio nulla di anormale. Nessun sintomo. Avremmo dovuto stare in Bolla? Era impossibil­e, la piscina era quasi esclusivam­ente per noi. In questo momento il fenomeno del virus sta dilagando, e rischiamo di dover conviverci finché non sarà scoperto il vaccino. Sì, i nostri programmi adesso si complicano anche perché dopo l’esito del prossimo tampone, i ragazzi dovranno sottoporsi obbligator­iamente a una nuova visita di idoneità, con accertamen­ti più mirati sui polmoni visto che si tratta di atleti di alto livello. I tempi insomma si dilatano, e dovremo fare delle valutazion­i verso i campionati italiani di dicembre». Al ritorno da Livigno, la truppa dei positivi avrebbe dovuto gareggiare nel meeting Sapio di Genova del 6-7 novembre. Ma adesso? Ora prevale solo «tanta tristezza» per il lavoro andato in fumo sul più bello, dopo una settimana di fatiche, e con i nuotatori che vivono la positività come una “influenza diversa”. Com’è possibile allora che i nuotatori siano positivi e i loro tecnici no? Una specie di giallo. Dall’esterno solo un blitz della Wada venerdì per un test antidoping a sorpresa su Sabbioni, che alloggia col gruppo di San Marino e nuota in orari diversi dagli altri. Sabato l’addetto al test ha rivelato a Simone di essere stato a contatto con un positivo in Svizzera: ieri gli ha comunicato l’esito del tampone negativo. Inoltre il riccionese, arrivato con tampone e sierologic­o negativi, non avrebbe potuto contagiare i compagni per effetto indotto: un giorno non è sufficient­e, ne servono 5. Dirà: «Per fortuna i sintomi sono leggeri. Niente allarmismi, ma l’attenzione deve essere sempre alta. Ce la faremo».

Simona solidale

Nel quartier generale, diventato focolaio, gli altri ospiti dell’hotel sono stati trasferiti: da ieri per la quarantena, i nuotatori dovranno rimanere isolati 10 giorni.

Una quarantena forzata e concordata con la Asl di Sondrio, dove è accorso il medico Lorenzo Marugo, che poi ha raggiunto la comitiva nella struttura. Detti dice che «ne ho passate di peggio, non ho sintomi, ho solo le scatole girate perché costretto a stare 10 giorni chiuso». La Quadarella sostiene: «Fortunatam­ente sto bene e non ho sintomi. Adesso come non mai mi sento ancora più solidale verso tutti coloro che hanno contratto il covid e che hanno ricomincia­to a lavorare per i malati e per salvaguard­are il lavoro e la libertà di muoversi. Non bisogna mollare ma continuare a pensare ai propri obiettivi usando passione ed energia. Io guarirò e tornerò presto a regalarmi emozioni lasciandom­i tutto questo alle spalle». Dalla rabbia alla ricerca di idee su come impiegare il tempo in quarantena, mentre anche Martina Caramignol­i spera «di tornare presto a fare ciò che amo». Si perdono chilometri preziosi degli allenament­i più pesanti. E se la Quadarella è qualificat­a per i Giochi, Detti avrebbe voluto farlo a dicembre per togliersi un peso. Giorgetti è l’unico che ha un po’ di indisposiz­ione intestinal­e, Sabbioni ha perso gusto ed olfatto come la Pellegrini, che è stata prima di questo gruppo a Livigno come Ivano Vendrame, positivo al rientro a Roma insieme al coach Mencarelli. A caccia del “paziente 1” , il virus circola: acque agitate in quota. E il presidente federale Paolo Barelli chiosa: «Siamo molto dispiaciut­i. I nuotatori avevano fatto test tutti negativi prima di arrivare, ma quando ti muovi e trovi qualcuno, è facile prendere il Coronaviru­s. Questa è la realtà. La Asl farà tutte le valutazion­i: è una cosa che nasce lì sul posto, non in piscina».

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 ??  ?? Chilometri e alta quota Due momenti degli allenament­i in alta quota a Livigno, per Gabriele Detti (a sinistra) e Simona Quadarella.
Chilometri e alta quota Due momenti degli allenament­i in alta quota a Livigno, per Gabriele Detti (a sinistra) e Simona Quadarella.

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