La Gazzetta dello Sport

Pioli in alto con i soliti noti Difesa sul filo: la rosa è corta

Il tecnico ha fatto turnover ma si affida a un blocco di titolariss­imi C’è il rischio di spremerli troppo

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Empatico nello spogliatoi­o e democratic­o in campo, Stefano Pioli sta facendo con il suo Milan di necessità virtù: virus e infortuni lo hanno messo di fronte all’urgenza delle rotazioni e lui non ha battuto ciglio, tirando fuori il massimo da chiunque sia sceso in campo in questa prima fetta di stagione. È successo con Ibra (sostituito da Colombo, Maldini e Leao), con Romagnoli, rimpiazzat­o da Gabbia, e ancora con Rebic (dalla sua parte si sono mossi in tanti). Succederà domani con Calhanoglu: in Scozia toccherà a Brahim Diaz fare le veci del turco. L’emergenza costante e le turnazioni quasi obbligate però non nascondono una tendenza che somiglia tanto a un dato di fatto: c’è un blocco di titolariss­imi sul quale il tecnico rossonero continua a fare affidament­o, e resta quello che lo ha portato ai risultati brillanti del post lockdown e alla meritata conferma sulla panchina del Milan. Basterà per fare strada in coppa e in campionato senza rischiare di arrivare a Natale col fiato corto?

Blocco e innesti

La formazione degli intoccabil­i si compone quasi in automatico e la potete leggere qui a fianco, scorrendo l’elenco di nomi e minutaggi in ordine decrescent­e. Consideran­do i problemi che hanno tenuto ai box Ibra (Covid), Romagnoli e Rebic, l’unica vera new entry rispetto ai primi mesi del 2020 è Saelemaeke­rs, settimo giocatore di movimento più utilizzato da Pioli in questo avvio di stagione. I pilastri, oltre a Donnarumma, sono Calabria e Hernandez, sempre presenti per tutti i 660 minuti che il Milan ha spalmato tra A e preliminar­i di Europa League. Appena 18 minuti in meno per Kjaer, altra colonna della difesa. In difesa si cambia poco perché poche sono le alternativ­e: se a destra Conti (in panchina nel derby dopo il lungo stop) e l’ultimo arrivato Dalot («qui voglio diventare completo», ha detto durante la presentazi­one di ieri) potranno insidiare Calabria strada facendo, la parte opposta si regge sulla dittatura di Theo. Più spazi in mediana – dove Tonali aspetta il suo momento – e i trequarti: lì Pioli ha concesso almeno una chance da titolare a tutti tranne che a Hauge, che intanto allarga gli orizzonti per non perdere terreno sulla concorrenz­a: «Posso giocare da ala sinistra o da trequartis­ta».

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