Zhang, patto con Antonio «Leader vero da subito Ci dà mentalità vincente»
Il presidente davanti ai soci chiama per nome il tecnico «Ha dimostrato le qualità per riportarci alla vittoria»
Stiamo mettendo gradualmente le basi per competere e ridurre il gap con i migliori
Finché vediamo crescita positiva sappiamo che stiamo andando sulla strada giusta
Steven Zhang
Presidente dell’Inter dal 2018
Lo ha chiamato per nome, davanti a tutta l’assemblea dei soci (per quanto virtuale), come se fossero stati attorno a una tavola, o in uno spogliatoio. Conta quello che Steven Zhang ha detto, attestando tutta la sua fiducia per Antonio (Conte) ben al di là delle formule di rito. E conta anche come l’ha detto, nel messaggio del capo alla nazione nerazzurra, nella più ufficiale delle circostanze: «In Antonio abbiamo identificato tutte le qualità professionali e umane per compiere la nostra missione. Antonio è salito alla guida dell’Inter e da subito ne è diventato un vero leader». Una posizione forte che non sarebbe cambiata di una virgola se l’assemblea dei soci non si fosse tenuta in un momento delicato come questo, ma che adesso si carica di ulteriori significati. Sullo sfondo, il feeling forte tra il tecnico e il numero uno del club, non la causa ma la conseguenza della stima per il lavoro intrapreso da Conte. Il feeling di quell’abbraccio sul prato verde di Dusseldorf per celebrare il ritorno dell’Inter in una finale europea dieci anni dopo l’ultima volta. Il feeling di quell’incontro di tre mesi fa, forse l’intervento più importante di Zhang Jr. in oltre quattro anni di era Suning, a coronamento del lavoro di tessitura della tela attorno al bene superiore del club che ha portato a questo Conte 2.0. Compresa una diversa comunicazione delle aspettative.
Le parole
Così quando ti aspetti che arrivi la parola scudetto... «All’inizio dell’anno scorso ci eravamo posti un obiettivo ambizioso: iniziare a mettere solide basi per costruire una nuova era che in maniera graduale deve riportare l’Inter alla vittoria. L’obiettivo della stagione scorsa era quello di iniziare a creare una mentalità vincente, con senso di appartenenza e spirito di sacrificio. Poi provare a ridurre il gap con i nostri competitor», spiega Zhang la missione affidata a Conte, e compiuta. Sembra di rileggere le parole del tecnico due settimane fa alla Gazzetta: «Molti parlano solo della vittoria come se fosse lì, facile da raggiungere, a portata di mano. Io invece parlo della mentalità vincente. Della preparazione alla vittoria. Perché si può vincere un anno per demeriti altrui o perché ti gira tutto bene, ma essere una società vincente nel tempo è un’altra cosa. E il mio obiettivo insieme al club, è riuscire a riportare l’Inter a quel livello». Per dire della sintonia.
Evidenti risultati
Non solo Conte. Al di là delle valutazioni aziendali, di cui si parla a parte, quanto prodotto sul campo è motivo di soddisfazione per il 29enne presidente: «L’Area Sportiva, guidata dal Ceo Giuseppe Marotta, ha ottenuto risultati molto positivi nel corso della passata stagione. I calciatori hanno dimostrato il massimo della dedizione e dello spirito di sacrificio richiesto. Il cambiamento richiesto da subito ha portato evidenti risultati». Secondo posto, qualificazione alla Champions, la finale di Europa League. «Questo è il livello a cui l’Inter deve sempre competere. E sappiamo anche che questo risultato non deve essere mai dato per scontato. Abbiamo lottato per questo da 4 anni». Poi si può girare attorno alle parole e comunicare con accortezza, ma... «La vittoria sul campo è l’obiettivo per cui l’Inter deve sempre lottare, per il club e per i suoi straordinari tifosi». Altrimenti di che si parla? «La stagione scorsa ha posto le basi, gli obiettivi per questa stagione sono gli stessi: continuare a crescere e stabilizzarsi continuando il nostro percorso». Dopo quel secondo posto e quella finale di Europa League... «Finché vediamo crescita positiva sappiamo che siamo sulla strada giusta». È la fine naturale del ragionamento. Poi la rileggi, e diventa la chiave di lettura di questo momento.