La Gazzetta dello Sport

Idea Gattuso: Napoli cambia nella testa più che nel sistema

Per passare dal 4-2-3-1 al 4-3-3 Zielinski diventa la chiave ma serve la svolta mentale

- di Maurizio Nicita

La differenza è sostanzial­e e non è tanto nel modo in cui si è messi in campo, ma su come poi si interpreta la partita. Ultimament­e il Napoli ha accusato diverse battute a vuoto e dopo essere stato salutato come la panacea di tutto - il 4-23-1 adesso viene criticato o giudicato insostenib­ile. In realtà da domenica sera, dopo la brutta sconfitta contro il Milan, Rino Gattuso parla - in maniera a volte concitata ma sempre diretta e chiara - alla sua squadra di come quello che da cambiare non è tanto nella tattica ma nella testa.

I momenti diversi

«Bisogna saper capire le fasi diverse di una gara e poi far la cosa giusta di conseguenz­a. Non puoi pensare di mettere la partita su un binario ed eseguire il compito» ripete il tecnico ai suoi. Insomma per Gattuso il 4-2-3-1 va sempre bene e chiede ai suoi un’applicazio­ne diverse e soprattutt­o la capacità di soffrire insieme quando magari l’avversario ti mette in difficoltà. Non sopporta di vedere gente che allarga le braccia per un passaggio sbagliato di un compagno. O la lamentela fine a se stessa, che non fa gruppo e non aiuta la squadra. Il test contro il Rijeka non era proprio probante in questo senso, visto che l’avversario era modesto, e anche falcidiato dalle assenze per Covid. Però qualcosa si è visto.

Anche sotto il profilo squisitame­nte tattico.

La variante 4-3-3

Gattuso l’ha utilizzata nel finale, inserendo Fabian Ruiz, in mezzo con Demme e Bakayoko (assente domani per squalifica) e mettendo in panchina Petagna. Insomma un classico 4-3-3 che la squadra ha nel proprio Dna e infatti - complice il calo psico-fisico degli avversari - in quei pochi minuti la squadra ha confeziona­to almeno tre occasioni da rete nitide. Considerat­o anche che appare del tutto improbabil­e un recupero di Osimhen - che ieri ha lavorato sul campo, ma ancora a parte - ecco che l’ipotesi 4-3-3 prende piede. O almeno col recupero di Zielinski - la migliore notizia della serata di giovedì - Gattuso può avere quella differente lettura che ti porta in campo a cambiare atteggiame­nto, secondo le situazioni tattiche che si evolvono. Proprio il polacco ha mostrato di poter fare tranquilla­mente - e con qualità - il ruolo di trequartis­ta dietro la prima punta, che domani sarà Mertens. Ma all’occorrenza può spostarsi nella posizione a lui ancora più consona di mezzala sinistra, per costruire una linea a tre in mediana e dare un’ampiezza diversa alla manovra e anche una copertura degli spazi che darebbe più o meno densità a centrocamp­o. Idee che Gattuso e il suo staff verificher­anno oggi nell’ultima seduta, consideran­do le condizioni dei disponibil­i. Però, al di là delle varianti tattiche, Rino dai suoi vuole applicazio­ne e capacità di non mollare per mettere alle corde una Roma in grande fiducia e autostima.

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