Schumi jr serve alla F.1? Sì, e a chi la guarda...
ggi la parola “Schumacher” potrebbe tornare a essere accostata a un albo d’oro del motorsport. Pazienza se è “solo” l’albo d’oro della Formula 2, per ora lo Schumacher di cui parliamo corre lì.
Però tutto l’ambiente fa un po’ il tifo per Mick, che non è solo il figlio del grande Michael, è un po’ parente anche di tutti noi che la Formula 1 la guardiamo, l’ammiriamo, la “soffriamo”. La cronaca dice che non è scontato che Mick oggi stesso vinca il campionato perché la concorrenza è tosta e il vantaggio sul rivale più vicino, Ilott — tutti talenti della Ferrari, si noti — è di soli 18 punti. Però Mick resta il favorito, anche per come ha gestito la stagione finora, restando a galla quando non poteva vincere, trionfando quando poteva.
OEcco, Schumi jr serve alla Formula 1, sempre in costante e talvolta disperata ricerca di nuovi personaggi, nuove storie, nuove ragioni d’essere nell’epoca dei piloti-robot (a parte Hamilton e Raikkonen).
Il figlio di Michael in Formula 1, e magari un giorno pure vincente. Ma ve le immaginate le storie da trasmettere, scrivere e leggere? Per questo, anche per questo oltre che per i meriti sportivi, la Formula 1 e i suoi appassionati fanno più o meno apertamente il tifo per Mick. Se poi, piano piano, si meritasse anche la Ferrari, beh, altro che romanzo... l Paese è in una stagione drammatica e il calcio deve fare la propria parte. Il quadro che sta emergendo dall’inchiesta sul laboratorio di Avellino è per molti versi inquietante: le difformità tra la perizia della Procura e i referti di Futura Diagnostica sono enormi, dal punto di vista penale rilevanti a prescindere dai nomi a cui si riferiscono tutte quelle discordanze. Se venissero confermate, si dovrebbe concludere che in quel laboratorio il margine di errore era talmente alto da ritenerlo inattendibile, ma la magistratura è giusto faccia il suo lavoro con i tempi dovuti. Non sarà di sicuro un’inchiesta breve.
IDiverso è invece il discorso per quanto riguarda la giustizia sportiva. Sulla vicenda dei tamponi della Lazio sono già numerosi gli elementi a disposizione per avanzare alcune valutazioni. Andando per ordine. Il club di Lotito ha, dall’inizio della pandemia, manifestato un atteggiamento sostanzialmente negazionista. Il medico sociale, Ivo Pulcini, ha ribadito in diverse occasioni che il positivo
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