Tyson, la veloce scalata in vetta per il mondiale-record a 20 anni
In 20 mesi disputò 28 match per diventare nel 1986 il più giovane iridato dei massimi. Nel nome di Cus D’Amato, maestro e “papà” di Iron Mike
È in edicola Mike Tyson, 19° libro de “I miti dello sport”, collana della Gazzetta sui più grandi campioni di sempre. Ecco un estratto del volume sulla carriera del peso massimo statunitense. esordio da pro’ di Mike Tyson è fissato per giovedì 6 marzo 1985, è il clou della riunione all’Empire State Plaza Convention Center di Albany, New York. Nella locandina spicca la foto del giovane peso massimo di fianco al nome di Kevin Rooney, impegnato nel sotto-clou contro Garland Wright. L’allenatore di Mike fa il suo dovere e, da favorito, vince ai punti. Poi si toglie i guantoni e si dirige nello spogliatoio dove c’è Tyson. Sembra quasi una normale giornata di allenamento. Invece il debutto di Mike incombe. L’avversario scelto è facile: il portoricano Hector Mercedes ha tre match all’attivo e altrettante sconfitte. Infatti la pratica è chiusa dopo 1’47”. Cus D’Amato sorride, ma la salute non lo assiste. Ha una brutta tosse. Mike brucia le tappe, vuole fare match in continuazione per arrivare in fretta a
L’combattere per il Mondiale. Regala a Cus vittorie fulminanti per k.o. Scala le classifiche, la sua sembra quasi una lotta contro il tempo perché il papà sta sempre più male e una polmonite acuta lo debilita, lo spegne giorno per giorno. L’1 novembre 1985 Tyson sale sul ring per l’undicesimo match della carriera e contro Sterling Benjamin vince per k.o. al primo round, esattamente come aveva fatto una settimana prima con Robert Colay. Sempre senza Cus, le cui condizioni diventano disperate.
Addio maestro
Muore a 77 anni, il 4 novembre 1985. Ma il grande vecchio non lascia Mike da solo. Negli ultimi mesi di vita ha pianificato il futuro di Tyson: dopo l’allenatore, ha scelto anche i manager che cureranno gli interessi e la carriera del figlio adottivo. Sono Jim Jacobs e Bill Cayton, due vecchi amici. La fortuna di Jacobs
nasce dai fumetti: è il più grande collezionista degli Stati Uniti, ne possiede circa 800.000 per un valore stimato superiore ai 2 milioni di euro. Bill Cayton è invece un esperto di film da combattimento e fonda la Big Fights Inc. Nel 1998 venderà la sua collezione di 16.000 film sulla boxe alla Espn per 90 milioni di euro. Jacobs e Cayton si conoscono nel 1959 e producono due pellicole in corsa come “miglior documentario” agli Academy Awards: Legendary Champions nel 1968 e Jack Johnson nel 1970. Scrivono e dirigono anche due docu-film di grande successo: Muhammad Ali a.k.a. Cassius Clay (a.k.a. sta per also known as, conosciuto anche come) e Sugar Ray Robinson, pound for pound. I nuovi manager conoscono bene Tyson perché, quando Cus decise di trasferirsi a Catskill, sono i primi ad aderire e supportare anche finanziariamente il progetto rivolto al pugilato giovanile. E, da manager, hanno maturato esperienze importanti gestendo campioni come Cyclone Hart, Wilfred Benitez ed Edwin Rosario.
Il ricordo
ike Tyson stanotte (diretta pay per view su Sky dalle ore 3) torna sul ring a 54 anni nel match di esibizione contro Roy Jones jr, 51, già campione del mondo dai pesi medi fino ai massimi. Allo Staples Center di Los Angeles, a porte chiuse, Iron Mike riannoda il filo di una carriera interrotta nel 2005 dopo un match drammatico contro Kevin McBride. Allora la boxe gli pesava come un macigno, stavolta Tyson si ripresenta con meno chili addosso rispetto a 15 anni fa perché negli ultimi mesi si è allenato con scrupolo e ritrovato entusiasmo. Non sarà un match vero, ma una cintura in palio c’è: si tratta della Wbc Frontline Battle. Il match, con protagonisti due over 50, si disputa su 8 riprese da 2 minuti ciascuna (anziché 3) e con guanti da 12 once (anziché 10) ma niente casco protettivo. L’arbitro Ray Corona promette: «Interromperò in qualunque momento, se dovesse diventare un match di pugilato vero e proprio». Il ritorno di Tyson, venduto in pay per view negli Stati Uniti a 49,99 dollari, è accompagnato da finalità benefiche: parte degli utili sarà devoluta ad alcune comunità dedite al recupero dei giovani. «Sono stato quasi un clochard - ha rivelato Iron Mike - e so quanto è difficile. Io non incasserò un dollaro per questo match, magari lo farà mia moglie che fa parte dell’organizzazione». In realtà sia a Tyson sia a Jones jr andranno circa 10 milioni di dollari più una percentuale degli introiti pay per view.