I delitti del Nord Est con l’Alligatore politically incorrect Mina raddoppia per celebrare 40 anni di canzoni
Oggi quel testo scatenerebbe reazioni e, forse, interrogazioni parlamentari. Allora, cioè 40 anni fa, rappresentò un simbolo di rottura, una provocazione, il primo vero slancio nella “vita spericolata” di Vasco Rossi. È uscito ieri - in versione da collezione e con la copertina inedita - Colpa d’Alfredo, il terzo album del cantautore di Zocca, pubblicato nel 1980. Vasco aveva l’occhio nero e il viso tumefatto, così appariva in quella copertina. Fu il primo segnale di cambiamento del rocker, fu l’ultimo album in cui compare Gaetano Curreri, prima di proseguire con gli Stadio - suona il piano in Anima fragile - ma fu molto più influente il ruolo alla chitarra di Maurizio Solieri. L’album apre con Non l’hai mica capito ma il cuore è Colpa d’Alfredo, il racconto di una notte in discoteca con la ragazza che va a casa con un altro... apostrofato da Vasco. Anima fragile è invece una vera canzone d’amore.
E nel cofanetto da collezione è inserito un divertente corto animato, diretto da Arturo Bertusi con i disegni e le scenografie firmate da Rosanna Mezzanotte. Un regalo per i veri amanti del Blasco, perché contiene il cd, il 45 giri di Non l’hai mica capito e la musicassetta. C’è pure un libro-intervista al protagonista, curato da Marco Mangiarotti, nel quale Vasco rivela la storia alle spalle di Colpa D’Alfredo, uno dei suoi successi più amati dal suo enorme pubblico.
Francesco Velluzzi 3 DI VASCO ROSSI 3