La squadra sa camminare anche senza Ibra: lo svedese vuole rientrare al più presto ed era a San Siro per sostenere i compagni. Ma l’elenco dei protagonisti si allunga: alle facce note del dopo lockdown si aggiungono Kessie, Calabria, Saelemaekers e tanti
parola scudetto, è evidente che continuando così diventerà difficile nascondersi.
No limits
«Non è il momento di firmare per nessun piazzamento», risponde Bonera a chi gli rivolge l’inevitabile domanda sui traguardi possibili e sul quarto posto considerato come obiettivo a inizio stagione. «Se non cambiamo atteggiamento possiamo restare in alto a lungo e questo è un gruppo che si merita fiducia». Un gruppo che ha 5 punti di vantaggio sull’Inter e 6 sulla Juve, principali candidate alla vittoria finale. Il Napoli dell’amico Rino ha dato una mano fermando la Roma al San Paolo e il Milan allunga. Però nessuno parla di scudetto, né di miracoli, tantomeno Pioli che sbuffa davanti alla tv in attesa di un tampone negativo e intanto fa i complimenti ai suoi in videochiamata subito dopo la vittoria. Il tecnico spera di poter tornare in panchina giovedì contro il Celtic, ma non può che essere soddisfatto di come stanno andando le cose, anche in smart working.
Quante storie
È un Milan di grandi numeri e di grandi e piccole storie. Perché le statistiche dicono tanto, ma non disegnano il fattore umano. Il fattore Ibra, rinato a 39 anni dopo un grave infortunio. Il fattore Kessie, trasformato da giocatore considerato muscolare a uomo a tuttocampo, uno che risolve i problemi. Vero, contro la Fiorentina si è fatto parare un rigore, ma non è soltanto da queste cose che si giudicano i giocatori. Il fattore umano è anche quello di Alexis Saelemaekers, giocatore misterioso con un nome lungo come una filastrocca, prospetto di terzino sbocciato nel ruolo di esterno. Ed è quello di Calabria che gli guarda le spalle: da difensore sempre un po’ in bilico a elemento di grande continuità. Dietro i grandi numeri di questo Milan che prova ad andare in fuga ci sono tanti volti, non soltanto quelli di chi, come Hernandez e Ibrahimovic e Rebic, aveva tenuto incollati alla tv i tifosi nella galoppata di primavera. Il Milan è un film corale che ripresa dopo ripresa ha aggiunto protagonisti. La pattuglia delle inseguitrici è numerosa e qualificata, ma il Milan non soffre di vertigini. «Stare in alto non deve metterci pressione ma renderci orgogliosi», chiude Bonera. È questa la videochiamata del gruppo Milan al campionato.