Inutile la magia di Pavoletti Il Cagliari salva lo Spezia
L’attaccante ritrova il gol di tacco dopo ben 553 giorni Ma Klavan regala un rigore nel recupero ai liguri: pari
Poteva finire col trionfo di Leonardo Pavoletti che, come in una favola, alla prima da titolare, ha ritrovato il gol con una magia 553 giorni dopo la rete segnata contro l’Udinese il 26 maggio del 2019. Il Cagliari l’avrebbe dedicata al paese di Bitti, messo in ginocchio dal tremendo alluvione che ha colpito gran parte della Sardegna. E, invece, quando alla Sardegna Arena scorrevano i titoli di coda, il piede dell’estone Klavan ha agganciato quello di Roberto Piccoli, un centravanti classe 2001 spedito in prestito dall’Atalanta a fare esperienza e da Vincenzo Italiano, a 6’ dalla fine, per il disperato assalto finale. Marini non ha esitato: rigore. L’angolano Nzola è andato sul dischetto e all’ultimo minuto di recupero ha fatto 2-2. Firmando il suo terzo gol in campionato. Fuori Galabinov, Italiano ha trovato un altro centravanti fisico che semina il panico.
Meriti
Il Cagliari aveva ribaltato nella ripresa con due colpi da biliardo di Joao Pedro, sempre più bomber e di Pavoletti,in campo dal via per la positività di Simeone, una partita che nella prima parte lo Spezia aveva dominato, creando sovrapposizioni tra gli esterni che quelli del Cagliari non prendevano mai. Ispirati dalla sapiente regia di un Matteo Ricci che sa cucire il gioco. Davanti Nzola faceva un gran movimento, Farias (bravo Cragno su di lui) e, soprattutto Gyasi, creavano scompiglio. Il Cagliari.schierato con quattro giocatori offensivi, non è riuscito a scattare come dovrebbe con due frecce come Ounas e Sottil. Ha subito e dopo 36’ si è ritrovato giustamente sotto, punito dalla freccia Gyasi (al primo gol in A) arrivato puntuale a beffare Klavan e Carboni su una serpentina straordinaria di Simone Bastoni, prodotto locale, meno noto del Bastoni interista, ma ugualmente incisivo. Ne ha scartati tre. Il Cagliari ha tirato in porta solo nel recupero con il difensore polacco Walukiewicz, l’unico che nella prima parte si è salvato. Ma Provedel è stato attento.
Classe
Ma siccome la classe dei singoli a qualcosa serve nella ripresa in 13’ la squadra di Di Francesco è passata al comando. Perché Joao Pedro, gran tiro sul palo più lontano, e Pavoletti, genialata di tacco, lo Spezia non li ha. Il Cagliari ha preso il controllo, Ounas si è divorato il 3-1, é cominciata la giostra dei cambi. E lo Spezia che aveva gestito in mezzo con tempi, dinamismo e verticalizzazioni e dietro con la lucidità di Erlic, è sembrato decisamente più piccolo. Sottil non ha colto l’attimo alla perfezione e Provedel l’ha ipnotizzato. Ma il cambio più azzeccato è stato quello di Italiano che ha gettato nella mischia Piccoli per Ricci. Il Cagliari lo ha patito e il destino ha voluto che fosse lui a guadagnarsi il rigore che conferma la maturità e la solidità di uno Spezia che, dopo aver neutralizzato l’Atalanta, è uscita indenne anche da Cagliari. I rossoblù non riescono a spiccare il volo, ma senza Nandez e pure Lykogiannis a sinistra e col Covid che incombe (quattro positivi per ora) le difficoltà, soprattutto in fase di impostazione e filtro, aumentano. E’ un andamento troppo incostante (tre sole vittorie) e un rimedio va posto perché non sempre possono decidere le giocate e la qualità degli uomini di classe. Di Francesco, per fortuna, un paio li ha.