Mourinho stoppa il «suo» Chelsea e ritorna in testa
Tottenham senza reti nel derby e oggi se vince il Leicester raggiunge Spurs e Liverpool
Lampard e Mou Allievo e maestro entrambi convinti di aver meritato il successo pieno
Alla fine vince la paura. Chelsea e Tottenham, due squadre che non si vogliono particolarmente bene, per una volta non si fanno male. Il nulla di fatto riconsegna gli Spurs in vetta alla Premier assieme al Liverpool (ma con una migliore differenza reti), mentre i Blues rimangono a due punti dai propri avversari di giornata, al terzo posto. Ma stasera in testa potrebbero essere in tre se il Leicester di Brendan Rodgers riuscirà a battere il Fulham penultimo in classifica. Gli uomini di Lampard spingono un po’ di più sull’acceleratore, soprattutto dopo la pausa, ma le ripartenze del Tottenham fanno una paura matta e l’impressione è che i padroni di casa abbiano sempre il freno a mano parzialmente attivato.
Chance Bergwijn
Nel primo tempo il Tottenham prova almeno ad affacciarsi nella metà campo avversaria. Un paio di break brucianti degli ospiti spiegano le ragioni per le quali i Blues evitano di scoprirsi troppo e posizionano Kanté come schermo fisso davanti alla difesa. Ndombélé, Son, Kane e Bergwijn scambiano di prima a tutta velocità, ma l’olandese dapprima conclude appena sopra la traversa (9’) e poi scivola sul più bello (29’). Al di là di un destro da fuori di Aurier al 15’ che scalda i guantoni di Mendy, il portiere franco-senegalese dei Blues rimane praticamente inoperoso. Nella ripresa il Chelsea tiene quasi costantemente palla, ma non riesce a fare breccia nella retroguardia dell’undici in bianco.
Gol annullato
Il marocchino dei Blues Ziyech non è ispirato, mentre il tedesco Werner si vede la strada sbarrata da Aurier e dai raddoppi di Sissoko. L’unica volta che l’ex Lipsia riesce a rendersi pericoloso, dopo un pallone perso sulla linea mediana dal gallese Rodon (al suo debutto in Premier dal primo minuto), e su passaggio di Mount, trova il fondo della rete (11’), ma era partito in fuorigioco e il gol è giustamente annullato. Il più insidioso dei Blues è allora Mount il cui perfido tiro da fuori area all’81’ trova la risposta superba di Lloris. La manona del nazionale francese intercetta il pallone che si stava infilando nell’angolino in basso.
Attacchi a secco
Nei minuti di recupero, quando la stanchezza inizia a farla da padrona, Rodon e Zouma commettono errori gravi, ma a graziarli ci pensano Giroud e Lo Celso. Il francese tocca debolmente il pallone verso Lloris e il sudamericano non centra lo specchio. Per una sera due dei tre attacchi più forti della Premier rimangono a secco.
Mille Abramovich
«Abbiamo dominato, tenuto tantissimo palla, ma ci è mancato il guizzo finale. Due punti persi o uno guadagnato? Ve lo dico a fine stagione ...», afferma Frank Lampard, i cui Blues hanno mantenuto la propria porta inviolata in sei delle ultime nove partite. Era l’ottava volta che Mourinho tornava a Stamford Bridge; soltanto nel 2010 alla guida dell’Inter aveva festeggiato un successo. In questa occasione avrebbe dato volentieri un dispiacere sia a Lampard sia al suo ex datore di lavoro Abramovich che ieri celebrava la sua millesima partita da proprietario dei Blues, pur non facendosi vedere allo Stamford da 2 anni e mezzo. Il pari è comunque gradito agli uomini del nord della capitale, anche se da eccellente stratega dei giochi mentali, il tecnico portoghese legge diversamente i novanta minuti. «Negli spogliatoi c’è rammarico per non aver vinto». Oggi il Leicester può raggiungerlo in testa.