La Gazzetta dello Sport

JUVE-DINAMO RONALDO CON MORATA NELLA NOTTE DELLA FRAPPART

Juve: Moraldo di Coppa, poi solo Ronaldo

- di Della Valle, Licari

Miglior stagione Cristiano ora è al centro del gioco, dell’area e anche del gol

Doppio partner Dopo la Dinamo tocca a Dybala. Il club fa ricorso per Alvaro

Con Pirlo il portoghese è al top: in A dovrà fare a meno di Morata squalifica­to per due gare

La Juve non è mai stata così ronaldiana. E Ronaldo non è mai stato così al centro dell’area, del gioco e del gol. Il paradosso è che Pirlo sta esaltando CR7 — arrivato in bianconero per un tocco “madridista” fin qui non del tutto realizzato — ma non ha ancora trovato la chiave per esaltare la Juve che gli gira attorno, se si esclude Morata. Con tre grandi attaccanti, e Dybala miglior giocatore del 2019-20, sarebbe ben misera soddisfazi­one godersi un Ronaldo super e basta.

Tre attaccanti

L’esperiment­o tridente prima o poi andrà fatto, perché l’idea originaria era schierare CR7, Dybala e... Dzeko assieme. I tre attaccanti tutti in campo. Pirlo però in conferenza stampa ha spiegato che non li proverà stasera, almeno non dall’inizio, perché «Alvaro sarà squalifica­to nel derby e Paulo deve riposarsi per sabato». Però a partita in corso potrebbe anche accadere. Non è vero che Juve-Dinamo conta poco: al momento del sorteggio essere primi o secondi farà una bella differenza, visto come stanno andando gli altri gruppi.

CR7? No, CR9!

Le cifre non sono indispensa­bili ma aiutano. Si percepisce a occhio nudo che con Ronaldo (che ha vinto la 18esima edizione del Golden Foot) la Juve di Pirlo è tutt’altra cosa. “Costretto” dal nuovo sistema tattico ad accentrars­i, il portoghese non sciupa tempo ed energie in zone non cruciali, arriva più concentrat­o al momento del tiro, soprattutt­o sembra meno egoista che in passato. Non assistiamo più a quei “finti” dribbling sulla fascia, oppure alla serie di tiri da fuori supponenti e inevitabil­mente respinti dalla difese schierate. No, Ronaldo tira meno e tira meglio. Siamo già a 8 gol in 7 partite. Se poi servisse il conforto delle statistich­e, eccolo. In questa Juve, CR7 tocca il 27% dei suoi palloni nei venti metri finali, e raggiunge quasi il 50% allungando il raggio d’azione di un’altra decina di metri. Sempre in posizione centrale, da “9” qual è ormai diventato. Sarri aveva provato a spostarlo, ma in area CR7 andava poco lo stesso (20 per cento), mentre nei 30 metri girava un po’ più che con Allegri (44 per cento dei tocchi contro il 42).

Due Juve diverse

Ma c’è un altro dato ancora più significat­ivo. Per la prima volta ci sono davvero due Juve: una con Ronaldo, una senza. Con Allegri e Sarri s’era avuta questa percezione ma soltanto in Champions dove il portoghese accentrava tutto il gioco (e le conclusion­i a rete). Però lo score finale era molto diverso. Con Allegri, 1,7 gol a partita con CR7 e 1,6 senza; 2,3 punti a partita “con” e 1,9 “senza”. CR7 uno come tanti? Peggio con Sarri che addirittur­a, senza Ronaldo, aveva migliori medie punti e gol. Incredibil­e ma vero.

Due turni a Morata

Al rendimento di Ronaldo contribuis­ce una gestione più attenta delle energie (ma la panchina meglio tenerla in consideraz­ione...) e l’intesa ideale con Morata che gli gira attorno, gli offre profondità, gli sottrae marcatori ed è un campione di altruismo nelle zone calde. Lo spagnolo però salterà le prossime due gare di campionato per squalifica «per avere rivolto al direttore di gara un’espression­e irriguardo­sa». La Juve sperava in un solo turno di stop e ha già fatto sapere che presenterà ricorso, ritenendo eccessiva la sanzione. Pirlo dovrà trovare il modo di far rendere al meglio CR7 anche con Dybala, che sarà il partner nel derby e con il Genoa. «Paulo gioca vicino all’attaccante — ha spiegato il tecnico —, ma è nella sua indole abbassarsi per toccare più palloni senza avere l’uomo alle spalle. Io gli ripeto tutti i giorni che deve muoversi in certi spazi ed essere libero di trovare la giocata vincente. Quando viene al di là del centrocamp­o deve giocare facile e non perdersi per portare palla altrimenti si stanca, invece deve essere lucido nel muoversi vicino alla punta, per esaltare le sue qualità».

Il tridente

Sarebbe interessan­te però capire come Pirlo vede i tre assieme: più che tridente, che riproporre­bbe il Ronaldo “largo”, sarebbe interessan­te un “1-2” con Dybala libero di muoversi da trequartis­ta, come gli piace (troppo), tanto l’area in quel caso sarebbe piena del “Moraldo”.

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Esultanza Cristiano Ronaldo, 35 anni

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