Goleador per una notte Gasp litiga con il Papu, ma si gode il suo “Cuti”
Il battibecco e poi il cambio: Gomez fuori all’intervallo Il tecnico: «Romero? Lo metto in attacco»
raddrizzarla è stato un uomo del Gasp. Forse non l’acquisto più reclamizzato in estate, ma il più utilizzato (e il più apprezzato?) dal tecnico dell’Atalanta. Cristian Romero è uno che i gol di solito li evita, ma lo stacco di testa per il pareggio con il Midtjylland è roba da centravanti vero. «Forse devo metterlo in attacco», scherza Gian Piero Gasperini nel dopogara. Visto il momento delle punte nerazzurre, quasi quasi...
A“Cuti”
Dalle parti di Bergamo incornate del genere erano abituati a vederle da un certo German Denis. Argentino anche lui e un tassello importante nella carriera di Romero. Perché la prima partita da professionista del “Cuti”, come lo chiamano nel suo paese, il 28 agosto 2016, fu Independiente-Belgrano. Romero titolare negli ospiti, nei rossi padroni di casa il centravanti era... Denis. Vinse 1-0 l’Independiente, ma Cristian cancellò letteralmente dal campo il Tanque. Il primo passo verso una scalata che lo porterà in Italia, al Genoa, due anni dopo. E qui Gasperini cominciò ad “attenzionarlo”. Romero è perfetto nell’interpretazione del ruolo del centrale nella difesa a tre del calcio “gasperiniano”: veloce, bravo nell’anticipo, tenace nell’uno contro uno. Il suo inserimento è stato agevolato anche dall’infortunio di Caldara, ma da rinforzo il “Cuti” è diventato un punto fermo: se sta bene, gioca sempre. Ed è arrivato anche il primo gol con la maglia della Dea: «Non sono comunque contento, volevo vincere.
Siamo andati subito in svantaggio e poi sprecato tanto», il commento a caldo del goleador per una notte.
Ajax e nervosismo
Il suo colpo di testa regala all’Atalanta la chance di giocare per due risultati su tre ad Amsterdam contro l’Ajax nell’ultima giornata del girone di Champions. «Ma io vado là per vincere, correndo sempre in avanti», replica Romero. Questione di mentalità: lui cerca sempre l’anticipo, non aspetta le mosse dell’avversario. Gasperini è invece più riflessivo: «Certo che si può vincere con l’Ajax, ma dobbiamo essere felici per la situazione in cui ci troviamo: io avrei firmato, prima dell’inizio del gruppo, per arrivare all’ultima partita con la possibilità di fare anche solo un punto per qualificarci». Servirà un’Atalanta migliore di quella vista col Midtjylland, soprattutto in zona gol. «In questo momento ci mancano energia e lucidità in attacco - ammette l’allenatore -. Abbiamo uomini fuori condizione ed è subentrato un po’ di nervosismo». A tal proposito, significativo lo scambio tra Gasp e Gomez poco prima dell’intervallo. Il tecnico chiedeva al capitano di stare a destra, l’argentino gli ha risposto con un secco «no». Un battibecco amplificato dal silenzio del Gewiss Stadium senza pubblico. Il Papu non è poi rientrato dagli spogliatoi. «Non ero soddisfatto della sua prestazione», il commento di Gasperini. 2’14”