Addio Diaconale, una vita dedicata al giornalismo e al club biancoceleste
de L’Opinione che, con lui, si trasformò da settimanale in quotidiano. Erano gli anni 90, quelli della Seconda repubblica e dell’avvento dei talk show politici. Di cui Diaconale divenne abituale ed apprezzato frequentatore. Fu anche conduttore di un programma della Rai, «Ad armi pari». Ed in Rai tornò nel 2014, ma come consigliere di amministrazione, carica mantenuta fino al 2018. L’impegno a tutto tondo lo portò a ricoprire cariche importanti all’interno del mondo sindacale giornalistico, ma anche ad essere presidente del Parco nazionale del Gran Sasso, un omaggio all’amato Abruzzo in cui era nato.
Lazio nel cuore
L’approdo alla Lazio arrivò nel 2016 in un momento delicatissimo per il club romano. La annosa contrapposizione tra il presidente Lotito ed una parte della tifoseria era nuovamente tornata a livelli di guardia. Una situazione pericolosa e apparentemente senza via d’uscita. L’arrivo di Diaconale, che fece da scudo a Lotito, raffreddò gli animi e pose le basi per dare il via ad un periodo, tuttora in corso, di «pacificazione sociale» e di grandi risultati tecnici. Il presidente Lotito lo ha ricordato con un messaggio pieno di affetto e di riconoscenza. Ma sono state tantissime le testimonianze di cordoglio giunte dopo la notizia della sua scomparsa, da parte dei tanti colleghi che lo hanno conosciuto, ma anche dei vertici della Rai e di molti esponenti politici. La Lazio giocherà questa sera a Dortmund con il lutto al braccio in suo onore. Il funerale avrà luogo oggi alle ore 14 presso la chiesa di San Pio X in piazza della Balduina.