La Gazzetta dello Sport

Si cambia?

MERCEDES, NUOVA SFIDA SENZA IL MAGICO DAS LA RED BULL DI SUPER MAX CAVALCA L’ ULTIMA H ONDA

- di Luigi Perna

Nel 2021 il team iridato non avrà il sistema sterzante che aiuta nella gestione delle gomme e dovrà modificare le sospension­i La rivale e la Ferrari hanno bisogno di più cavalli Per Ast on Martins viluppo in proprio

Una stagione di transizion­e può essere piena di insidie. Forse per questo Toto Wolff vola basso e richiama il suo “dream team” a non abbassare la guardia. Per la Mercedes, regina degli ultimi sette Mondiali, la sfida del 2021 sarà tutt’altro che scontata. La positività al coronaviru­s terrà Lewis Hamilton lontano dalle piste per almeno un GP, con il settimo titolo iridato già in tasca, e darà via libera al compagno di squadra Valtteri Bottas e al rivale Max Verstappen, che si giocano il secondo posto in campionato. Ma il britannico tornerà carico per l’ultima gara di Abu Dhabi o per i test invernali della prossima stagione, ridotti a soli 3 giorni. Sarà la prima incognita che piloti e squadre dovranno affrontare. Quella più grossa è però l’introduzio­ne del “budget cap”, fissato a 145 milioni di dollari (121 milioni di euro): significa che i grandi team dovranno ridurre il personale, sviluppare le vetture e progettare quelle completame­nte nuove per il 2022 spendendo un terzo del denaro che investono oggi, mentre la forbice sarà minore per gli inseguitor­i. Un compito immane.

Volante classico

Quest’anno la Mercedes ha allargato il solco rispetto alla concorrenz­a. Il direttore tecnico James Allison, cacciato dalla Ferrari nel 2016, lo ha spiegato: «Non ci siamo accontenta­ti di migliorare la macchina, perché rischiavam­o di essere battuti, ma abbiamo riprogetta­to tutto: power unit, telaio e aerodinami­ca». La W11 è sembrata perfetta, al vertice per potenza del motore, tenuta di strada, efficienza e affidabili­tà. Il colpo di genio degli ingegneri di Brackley è stato il Das, lo sterzo a doppio asse che modifica la convergenz­a delle ruote anteriori, aiutando a mandare in temperatur­a le gomme e a facilitarn­e la gestione. Il dispositiv­o è stato vietato per il 2021. Quindi la Mercedes dovrà lavorare sulla geometria delle sospension­i per sfruttare tutto il carico aerodinami­co senza mettere in crisi gli pneumatici.

Dilemma motori

Wolff si aspetta una Red Bull pericolosa. Il team di Milton Keynes può contare su due punti fermi: la bontà telaistica delle vetture progettate da Adrian Newey e il piede destro di Max Verstappen, apparso a tratti l’unico antagonist­a di Hamilton. Per vincere, o lottare alla pari con Lewis, serve un motore all’altezza. La power unit Honda è cresciuta nel 2020, ma non abbastanza da essere a livello di quella Mercedes. I giapponesi si ritirerann­o alla fine dell’anno prossimo e vorranno farlo in bellezza, investendo risorse e conoscenze fin qui maturate, visto che lo sviluppo dei motori non è soggetto al “budget cap”. Ma non basterà, se la Red Bull non riuscirà a realizzare una vettura competitiv­a in ogni area, considerat­o il divario attuale dalle Frecce Nere. Poi, dal 2022, la squadra di Mateschitz si troverà di fronte a un dilemma: tornare ai motori Renault clienti o tenersi quelli Honda senza poterli ulteriorme­nte sviluppare?

Il budget cap È fra le sfide del team di Wolff che resta sempre favorito al titolo

Telaio ibrido

La McLaren sta ritrovando la rotta, sotto l’accorta gestione del tedesco Andreas Seidl, ex manager della Porsche nel Mondiale Endurance. Niente a che vedere con le delusioni masticate da Fernando Alonso fino al 2018. Nella prossima stagione potrà contare sulle power unit Mercedes e sulla bravura di Daniel Ricciardo. Però il passaggio alla nuova motorizzaz­ione comporterà una sfida tecnica non indifferen­te per il team, costretto a modificare il telaio attuale per adattarlo al V6 ibrido di Brixworth, che ha misure diverse dal Renault. Il piano antispese varato dalla Fia in piena emergenza coronaviru­s vieta di riprogetta­re completame­nte la scocca, che dovrà essere basata su quella del 2020, e così la McLaren investirà uno dei “gettoni” concessi per lo sviluppo nel tentativo di creare un inedipiù

Risorse extra Honda proverà a chiudere in bellezza con motori super

to Frankenste­in. Sperando che funzioni.

Soluzioni contestate

Fra le grandi sorprese di quest’anno c’è stata la Racing Point di Lawrence Stroll, che ha scatenato polemiche per la somiglianz­a esagerata con la Mercedes del 2019, tanto da essere penalizzat­a di 15 punti per averne copiato le prese d’aria dei freni anteriori. In realtà il travaso di tecnologia con il team dell’amico Wolff è sembrato molto maggiore. La Fia, per correre ai ripari, ha posto restrizion­i alla condivisio­ne di componenti e idee fra fornitori e squadre, in modo da evitare “cloni” nel 2021. La Aston Martin, nuovo nome del team, dovrà quindi sviluppare in proprio più soluzioni, ma potrà sempre contare sulla guida della Mercedes e su un piccolo gruppo affiatato di ingegneri abituati a fare il massimo con budget ridotti.

Ambizioni di podio

Dopo anni di delusioni, la Renault ha finalmente sfornato una power unit potente. Il punto debole della R.S. 20 è stata l’aerodinami­ca, soprattutt­o il carico in alcuni tipi di curve, e su questo bisognerà che si concentrin­o a Enstone se vogliono il terzo posto fra i Costruttor­i nel 2021. La squadra si chiamerà Alpine, per volere del nuovo presidente Luca De Meo che ha rilanciato il programma F.1, e vedrà il ritorno fra le sue fila del due volte iridato Fernando Alonso.

Tutto da rifare

La Ferrari, precipitat­a al sesto posto nel Mondiale, è chiamata al riscatto dopo una stagione orrenda. Le direttive Fia hanno strozzato la power unit del Cavallino, dopo i sospetti del 2019, e il risultato è stata una vettura lentissima sui rettilinei. A Maranello hanno lavorato per realizzare una nuova power unit, cercando di recuperare cavalli dal motogenera­tore elettrico, e sono intervenut­i in galleria del vento. Ma il telaio è simile al 2020 per regolament­o. La rossa inoltre avrebbe proposto di adottare dal 2022 un sistema di convergenz­a delle prestazion­i dei motori, basato sulla limitazion­e della portata di carburante, che sarebbe d’aiuto alla Red Bull nel caso mantenga le power unit Honda, ma è stato respinto da Mercedes e Renault.

145

Milioni di dollari

Il tetto alle spese (budget cap) in vigore nel 2021 per i team di Formula 1. Nel 2022 sarà di 140 milioni, poi 135 l’anno nel triennio 2023-25

23 I Gran Premi del Mondiale 2021 di Formula 1, che dovrebbe scattare dall’Australia il prossimo 21 marzo e chiudersi il 5 dicembre ad Abu Dhabi

McLaren

Avrà power unit dalla Mercedes ma dovrà adattare il telaio

Aerodinami­ca

Per la Renault sarà da rivedere, ma la potenza adesso c’è

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