Super difesa dell’Olimpia Alba ferma a 55 punti
Rodriguez firma la svolta decisiva nel 2o quarto
Milano apre, con la terza vittoria di fila in Europa, un dicembre di lavoro indefesso: otto gare di Eurolega e quattro di campionato. Domenica il derby a Varese, poi tutte le big in serie: Brindisi, Sassari fino allo scontro del 27 dicembre con la Virtus di Belinelli. Intanto l’Alba Berlino va al tappeto, senza bisogno degli eroismi di Tel Aviv. Basta una robusta prova collettiva per sottolineare un gap che pare indiscutibile. E tutto nasce dal marchio di fabbrica di questa squadra il cui punto di partenza rimane la difesa: solo 55 punti concessi ai tedeschi, come sublimazione di un lavoro che coinvolge tutti: «Gara molto solida, specie in difesa dice Messina -. Anche in un secondo tempo meno entusiasmante del primo, siamo comunque rimasti in controllo e abbiamo distribuito i minuti tra tutti. Aspetto molto importante visto il mese che ci aspetta». Già, il tour de force. «Speriamo di stare tutti bene, tocchiamo ferro - prosegue il coach Olimpia -. Anche in campionato cercheremo di mantenere il nostro vantaggio, ma non ci fasceremo la testa se dovessimo perdere qualche partita. Belinelli? Un investimento importante da parte della Virtus e una bella notizia per tutta la pallacanestro italiana».
Il parziale
Nell’Olimpia invece rientra Gigi Datome e così, per la prima volta in Eurolega, Messina può esporre tutta l’argenteria al gran completo. Ai tedeschi mancano invece due elementi che potrebbero far male: Eriksson, già giustiziere dell’Olimpia in passato, e l’ex Simone Fontecchio, out nell’allenamento della vigilia, vivace protagonista della banda di Aito. Dell’Alba si intravede poco e niente, compressa dall’impatto dei milanesi capaci di dare al match, già nel primo tempo, le sembianze scontate di una gara di Serie A. Tanta troppa differenza di talento e di passo. All’Olimpia basta stoppare qualche transizione di troppo subita in avvio per poi dispiegare le truppe. Punter nel primo quarto, tutti gli altri a seguire quando, nella seconda frazione, Milano mette le mani sul match, mai però con compulsioni individualistiche. Il 23-9 di parziale passa, come sempre, dall’idea collettiva di difesa. Una tripla di Sikma rompe il digiuno tedesco dopo 4 minuti, ma l’Olimpia è già scappata: 27-16 che cresce impetuoso fino al +20 dell’intervallo in cui pascolano in tanti: LeDay, Micov,
Datome, il vibrante Chacho Rodriguez e Shavon Shields, solito uomo ovunque. Messina applaude anche un Tarczewski in ripresa: «Lavora molto, è una persona seria. Ho mischiato molto i quintetti e quelli con lui in campo hanno tenuto».
Domani il Pana
Hines intanto governa da sotto, l’Alba perde palloni in serie (11 all’intervallo), smarrisce ritmo e riferimenti difensivi, subendo a ripetizione gli uno contro uno. Al tè la gara è già chiusa e il lodevole pressing dell’Alba, nella ripresa, non serve nemmeno a limitare i danni, visto che la mira è quella che è: 5/24 dall’arco, il 38% da due. Con questo spartito a Milano non si vince. «Avevamo alcuni infortunati - precisa Aito -. L’abbiamo persa nel secondo quarto, anche se poi la nostra reazione mi è piaciuta». Troppo modesta però per impensierire questa Olimpia. Che domani è di nuovo qui, al Forum, contro il Panathinaikos dei vecchi amici Nedovic, Mack e White.