La Gazzetta dello Sport

Arcobaleno Ganna

«VADO VELOCE PURE IN CUCINA E CON TAO TORNO AL GIRO PER TOKYO»

- di Antonino Morici

TopGanna, signore del tempo e non solo. La popolarità, il Covid, il nuovo triennale con Ineos: «Io e Geoghegan Hart le fondamenta»

Per anni quella macchia in testa al gruppo è stata l’immagine del dominio, un messaggio forte lanciato al mondo, nella lingua di Sua Maestà: «La corsa è nelle nostre mani. Comandiamo noi». La traduzione dall’inglese la troviamo ancora oggi scolpita nell’albo d’oro del Tour de France, conquistat­o 7 volte dal 2012 ad oggi (con l’aggiunta di 2 Giri d’Italia e 2 Vuelta). Una legione diventata armata, dapprima con le insegne del Team Sky, poi con quelle di Ineos Grenadiers. Un gruppo granitico e a volte anche un po’ distante, di certo poco popolare per quell’aria di inscalfibi­lità. Almeno fino all’ultimo Giro d’Italia, portatore di un’autentica rivoluzion­e. L’«Impero» oggi è nelle mani di Tao Geoghegan Hart e del nostro Filippo Ganna, giovani, sorridenti, trendy. «Siamo le nuove fondamenta». Il primo ha vinto un grande giro a 25 anni. Il secondo ha vissuto l’annata della consacrazi­one, con il Mondiale crono di Imola e soprattutt­o una corsa Gazzetta da mattatore: 4 tappe e due giorni in rosa. Non è un caso che Dave Brailsford punti su di loro per aprire un nuovo ciclo, avendo definito i rinnovi contrattua­li per altre tre stagioni (sarà ufficiale entro la fine dell’anno).

► Filippo, Ineos è diventata simpatica?

«Questo Giro ha cambiato tutto. Il precoce ritiro di Geraint Thomas, il nostro capitano, ci ha costretti a cambiare strategia. E Dave in questo è un maestro: dall’esterno può sembrare un po’ cupo, ma è un vincente. Ci ha detto: “Adesso facciamo vedere chi siamo, cambiamo il destino di questo Giro”. E abbiamo cominciato ad attaccare ad ogni occasione, senza pensare a controllar­e la corsa come ha sempre fatto Sky. Così sono arrivate sette tappe».

► L’abbiamo vista in lacrime a Milano per Geoghegan Hart. «Un momento emozionant­e. La vittoria di tappa a Camigliate­llo Silano, la prima in linea, resta indimentic­abile. Ma Tao è speciale. Ha corso il Giro in modo spensierat­o. L’ho visto teso solo in un’occasione, la sera prima della crono di Milano. A cena gli ho portato via il piatto per attirarne l'attenzione e gli ho

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