La Gazzetta dello Sport

E adesso ancora tregua? La “legge” di Gasperini: «Sto qui, ma decido io»

Il tecnico: «Se non mi cacciano io resto...». Luca Percassi: «Noi tranquilli, resta anche Gomez»

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uel che resta di questa serata è il senso di un’impresa costruita dall’Atalanta anche con una diversità (difensiva) che rivedremo ancora. E’ «un risultato forse ancora più straordina­rio di quello dell’anno scorso», parola di Gian Piero Gasperini ai microfoni Sky. Restano gli abbracci di una squadra «che ne esce più forte di prima» (Freuler). Che «se non fosse così squadra non avrebbe fatto un risultato così, dopo tutto quello che si è detto in questi giorni» (De Roon). Gli abbracci del Papu Gomez con i compagni, ma non con Gasperini. E però aspettarsi pure questo, ieri sera, sarebbe stato solo da inguaribil­i romantici.

QSe non mi cacciano...

Un’altra convinzion­e si riporta indietro l’Atalanta dall’ultimo saccheggio europeo della sua lunga serie, Amsterdam dopo Liverpool e prima Valencia, Kharkhiv: fra i due c’è ancora qualcosa, molto, da sistemare. E qui finiscono le certezze: il resto è da decifrare, e lo sanno tutti. Lo sa Pierluigi Gollini: «E’ fondamenta­le che il nostro capitano resti il nostro capitano, e il gruppo solido». Lo sa l’a.d. Luca Percassi, anche se lui sostiene che altre risposte non servano, «perché le ha già date il campo. In tutte le famiglie ci sono discussion­i, poi la famiglia va avanti: siamo tranquilli sulla permanenza di entrambi». Gian Piero Gasperini non si spinge così oltre, si limita a dirsi tranquillo della sua quando gli chiedono se sarà in panchina a marzo, per gli ottavi: «Io non leggo il futuro, ma se non mi cacciano...». Gli scappa quasi da ridere, meno quando aveva sentito o letto di sue dimissioni: «Non posso stare dietro a tutto ciò che si dice: quando dovrò andarmene, spero sia un giorno prima, non un giorno dopo. E comunque non ci saranno mai traumi con la società, con la quale parlo tutti i giorni: non c’è nulla da chiarire».

Il post del Papu

Semmai, «ora che è arrivata la qualificaz­ione, da qui a marzo ci sarà da programmar­e la stagione. Passando anche dal mercato di gennaio, anche se non ho chissà quali richieste». Una sì, e qui sta il punto: programmar­e per lui significa anche «fissare dei punti, delle strategie, come fanno tutti i club». E il primo punto, la vera sostanza di tutto, è «potermi sentire libero di fare le mie scelte: è un principio imprescind­ibile». Dunque anche scegliere di non convocare Gomez per Udine, o lasciare Ilicic in panchina per 90’, ieri. «La risposta sul valore del Papu e di tutti è arrivata stasera», e però il valore della facoltà di decidere, per un allenatore, non è meno importante. E il Papu? «Continuate a parlare che noi continuiam­o a fare la storia di questa società», ha scritto su Instagram: se in quella storia continuera­nno ad esserci ancora sia lui che Gasperini, e come, è ancora da scrivere. (PRIMO TEMPO)R0-1

MARCATORI: Salah (L) al 1’ p.t.; Scholz (M) su rigore al 17’ s.t.

MIDTJYLLAN­D (4-3-3)

Hansen 6; Cools 5,5, Sviatchenk­o 6, Scholz 6,5, Paulinho 5,5; Cajuste 5,5, Evander 7 (dal 45’ s.t. Madsen s.v.), Onyeka 6,5 (dal 18’ s.t. Isaksen 6); Dreyer 6,5 (dal 31’ s.t. Sisto 5,5), Kaba 5 (dal 45’ s.t. Pfeiffer s.v.), Mabil 6,5 (dal 18’ s.t. Anderson 6,5). PANCHINA: Ottesen, Thorsen, Andersson, Høegh, Dyhr, Sery, Vibe. ALLENATORE: Priske 6,5.

LIVERPOOL (4-2-3-1)

Kelleher 6,5; Alexander-Arnold 6, R. Williams 6,5, Fabinho 6 (dal 1’ s.t. Koumetio 5,5), Tsimikas 6 (dal 16’ s.t. Robertson 6); Keita 6 (dal 17’ s.t. Henderson 6), Clarkson 6,5; Salah 6,5, Diogo Jota 5,5 (dal 42’ s.t. Mané s.v.), Origi 5 (dal 26’ s.t. Firmino 6); Minamino 5.

PANCHINA: Adrian, Jaros, Wijnaldum, Jones, Matip, Cain, N. Williams. ALLENATORE: Klopp 6.

ARBITRO: Letexier (Fra) 6,5. NOTE Ammoniti Cools (M), Onyeka (M), Kelleher (L), Anderson (M). Tiri in porta 6-4. Tiri fuori 10-2. Angoli 9-3. In fuorigioco 5-4. Recuperi: 2’ p.t., 8’ s.t.

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AFP Successo Il tecnico Gian Piero Gasperini, 62 anni, festeggia al fischio finale

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