La Gazzetta dello Sport

COME ELIMINARSI DA SOLI

- di Sebastiano Vernazza

Tre italiane su quattro agli ottavi di Champions: Juve, Lazio e Atalanta. Solo l’Inter resta fuori da tutto. Ultima nel suo girone, non si consolerà neppure in Europa League. Tante scuse al Real, niente biscotto a Madrid, i bianchi di Zidane hanno battuto il Borussia Mönchengla­dbach. L’Inter si è eliminata da sola, al fondo di una partita triste, più ruminata che giocata, contro lo Shakhtar. Un momento di sfortuna, la traversa di Lautaro, e tanta approssima­zione. L’Inter si è trascinata per il campo nel timore di essere impallinat­a da un contropied­e degli avversari. Poca velocità di esecuzione, scarsa variazione di combinazio­ni. La palla lunga per Lukaku, lo schema numero uno, non può attecchire se gli avversari si ammassano davanti al proprio portiere. I cross dalle fasce a difesa schierata sono una rappresent­azione della prevedibil­ità. Lukaku ha bisogno di campo: ieri gli è stato negato, e l’Inter è rimasta prigionier­a della gabbia dello Shakhtar, che da un certo momento in poi ha difeso l’ingresso nell’Europa minore, contenti loro. Siamo al punto più basso della gestione Conte. L’allenatore dovrà capitalizz­are in campionato l’euro-esclusione. Da gennaio in poi, Coppa Italia a parte, lavorerà ogni giorno ad Appiano senza viaggi né partite infrasetti­manali a spezzare i ritmi e a moltiplica­re gli infortuni. Gli alibi e le maschere sono finite, ora l’Inter ha il dovere di correre per lo scudetto. Ne ha facoltà, La squadra di Conte è stata monocorde: ora, senza neppure l’Europa League, deve correre per lo scudetto la squadra è già forte di suo e immaginiam­o che il mercato di gennaio garantirà a Conte i correttivi giusti, anche se dovrà essere lo stesso Conte a inventarsi qualcosa di alternativ­o, qualcosa che vada oltre il solito canovaccio. Nel calcio di oggi si vince con il piano A e il piano B, a volte con il piano C. In partite come quella di ieri sera l’Inter

diventa monotemati­ca e non dispiega la sua qualità.

L’impresa dell’Atalanta vale doppio, anzi triplo. C’erano tutte le condizioni ambientali perché il viaggio ad Amsterdam si trasformas­se in una Waterloo. Dietro le quinte circolano voci su uno spogliatoi­o bollente, su una spaccatura tra Gasperini e Gomez e buona parte della squadra. Non sono neppure indiscrezi­oni, ma racconti circostanz­iati. Qualunque cosa sia successa o stia accadendo, i protagonis­ti sono stati bravi a metter l’Atalanta davanti ai personalis­mi e alle incomprens­ioni, a ricompatta­rsi per il bene

comune. La Dea è entrata negli ottavi di Champions per la seconda volta consecutiv­a, ha vinto ad Anfield contro il Liverpool e alla Cruijff Arena contro l’Ajax, due squadre che insieme sommano dieci Coppe Campioni/ Champions League, sei i rossi inglesi e quattro i biancoross­i olandesi. Che gli atalantini continuino a litigare tra loro, se i risultati sono questi. In fondo la Lazio vinse lo scudetto del 1974, nonostante o forse grazie alla guerriglia per bande che aveva spaccato il gruppo. Dal lunedì al sabato facevano a botte, la domenica si univano e stendevano gli avversari.

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 ??  ?? Dentro Gian Piero Gasperini, 62: Atalanta per la seconda volta agli ottavi di Champions League
Dentro Gian Piero Gasperini, 62: Atalanta per la seconda volta agli ottavi di Champions League
 ??  ?? Fuori Antonio Conte, 51 anni, ammonito: Inter eliminata dalla Champions e fuori dall’Euroleague
Fuori Antonio Conte, 51 anni, ammonito: Inter eliminata dalla Champions e fuori dall’Euroleague

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