La Gazzetta dello Sport

Cairo duro: «I giocatori mi hanno molto deluso La squadra va in ritiro»

Il presidente: «Giampaolo? Ho fiducia in lui» L’allenatore: «Mi assumo le mie responsabi­lità»

- di Mario Pagliara

Venerdì il presidente del Torino Urbano Cairo ha cenato in albergo con il gruppo, sviluppand­o un discorso intenso alla squadra richiamata alle sue responsabi­lità. Ma ieri sera, sotto i suoi occhi, i calciatori hanno risposto con la peggiore prestazion­e della stagione. «Venerdì ho parlato alla squadra, ma non ho visto grandi risultati. Sono molto, molto, molto deluso dai giocatori, infatti andiamo subito in ritiro – annuncia Cairo ai cronisti riemergend­o dagli spogliatoi dopo il k.o. con l’Udinese –. È stata una brutta partita, non mi aspettavo di vedere un primo tempo con così poca voglia e grinta. I 6 punti in 11 partite sono molto pochi, dobbiamo uscirne». C’è tanta delusione, ma anche la fiducia confermata al tecnico. «La mia pazienza? Giampaolo non è a rischio: ho fiducia in lui. Finora ho visto buone cose, ma la partita è stata quella che è stata. In precedenza c’erano stati dei progressi, come con l’Inter, Sassuolo o Lazio: il gioco è importante, ma è importante anche ciò che raccogli. Adesso giochiamo le ultime 3 partite dell’anno che sono molto importanti, poi vedremo che cosa fare a gennaio».

Il tecnico

Il volto di Marco Giampaolo sembra dire che si è sentito tradito dalla squadra in una notte che poteva cambiare l’inerzia di un cammino. «No, non siamo stati all’altezza: questa sconfitta non posso accettarla, non la digerisco – spiega Giampaolo –. Non dovevamo perderla. Questa proprio no». C’è un racconto che non è quello immaginato nelle notti insonni che il tecnico sta vivendo ultimament­e. «Mi trovo a fare un racconto diverso: se finora il Toro aveva offerto buone prestazion­i che ci tenevano a galla, stavolta no. Il primo tempo lo abbiamo giocato con il braccino corto, nella ripresa c’è stata una reazione emozionale, di pancia, ma disordinat­a. Che non mi basta. Serve una svolta mentale». Non è uomo che si nasconde: «Se la squadra è lì in classifica ho delle responsabi­lità. Me le assumo l e continuo. Il futuro? Penso solo che alle 9 c’è allenament­o (oggi niente giorno di riposo, ndr)». Poi chiude: «La società è lì, sempre presente, ma la responsabi­lità è nostra».

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LAPRESSE Numero 1 Urbano Cairo, 63 anni, presidente del Torino

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