Un derby senza gol A Manchester vincono le difese
Il City di Guardiola ha cercato di più il successo. Lo United riesce a salvare Solskjaer
Abbiamo visto derby di Manchester migliori: lo 0-0 non è un risultato da Premier e in generale da stracittadine inglesi, anche se, spulciando i dati, scopri che è il quarto dal 2010 a oggi. Hanno prevalso gli aspetti negativi delle due squadre: il disorientamento nello United dopo l’addio alla Champions, l’instabilità di un City dove l’Europa sembra la priorità, quasi uno schiaffo in faccia ad una nazione che si sta avviando a passo sicuro verso il no deal della Brexit e con i militari a pattugliare le coste britanniche per proteggere la pesca.
Equilibrio
I numeri certificano un equilibrio generale – due tiri in porta a testa, 54% di possesso City e 46% United –, anche se lo spirito è stato diverso. La banda di Guardiola, fedele a un copione consolidato pure in un giorno di 4-2-3-1, ha cercato di più il successo. Lo United ha badato soprattutto a non cadere ancora: un altro ko da aggiungere a quello di Lipsia rimediato in settimana avrebbe messo a rischio la posizione di Solskjaer. A fine gara, i commentatori di Sky hanno parlato di condizionamento negativo per l’assenza di pubblico: Manchester è infatti a livello 3 e, quindi, porte chiuse. Nessuno potrà mai stabilire con certezza quanto abbia pesato la desolazione del vuoto, ma il sospetto è che forse anche con l’Old Trafford esaurito sarebbe andata così.
Pogba
Solskjaer si è giocato la carta del ritorno di Pogba, prossimo ai saluti dopo le dichiarazioni rilasciate in settimana da Mino Raiola. Il francese è lontano dai livelli dei tempi juventini, ma forse sarebbe il caso che il suo celebre manager cambiasse per una volta prospettiva: a forza di monetizzare al meglio la carriera di Pogba, si sta dimenticando la materia prima, ovvero il rendimento sul campo. La priorità ora è questa: riportare il francese al top, con o senza lo United. Che poi i Red Devils da Ferguson in poi abbiano mostrato diverse fragilità e comportamenti discutibili sul mercato, questo è certificato dalla strana situazione di Van de Beek, acquisto di grido dell’estate – pagato oltre 40 milioni di euro – e presenza assidua in panchina.
Il match
In questo contesto e con un City costretto a rinunciare per l’ennesima volta a Aguero – bloccato dalla gastroenterite -, è scivolata via una gara senza lampi. Solskjaer ha puntato sul 4-31-2, con Fernandes trequartista libero di creare, ma anche chiamato ad arretrare di fronte alla spinta del City. Guardiola ha proposta la mediana Fernandinho-Rodri, il 4-2-3-1 e De Bruyne al centro del gioco e del potere. Il Manchester United nel primo tempo si è affidato al copione ammuffito dei calci piazzati, nel tentativo di sfruttare la forza d’urto di Maguire e Lindelof. I due centrali hanno spaventato Ederson con altrettanti