La Gazzetta dello Sport

Il superG va a Caviezel Paris è 16° «Non bene»

Lo svizzero vince sei mesi dopo aver rotto il tendine d’Achille. Innerhofer 8°: «Devo osare di più»

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Che sia di buon auspicio per Dominik Paris. Mauro Caviezel, 32enne svizzero detentore della Coppa del Mondo di superG pur senza vittorie in carriera, ha portato a casa la prima gara stagionale della specialità sei mesi dopo essersi lesionato il tendine d’Achille. Lo ha fatto in una Val d’Isère spettrale per la nevicata, la nebbia e l’assenza di pubblico, su una pista facile come quella della Daille e per di più accorciata per la scarsa visibilità in quota, in condizioni che il responsabi­le della velocità azzurra, Alberto Ghidoni, definisce «al limite» usando un eufemismo. Il podio è completato dal norvegese Adrian Smiseth Sejersted e dall’austriaco Christian Walder, entrambi al primo podi in carriera.

Califfi vicini

Dominik Paris, che ieri ha vissuto la sua prima gara a poco meno di 11 mesi dalla rottura del crociato anteriore del ginocchio destro, ha chiuso al 16° posto un superG durato poco più di un minuto, con i primi 12 racchiusi in un secondo e i migliori 33 in due. Gli altri califfi della velocità, dal vincitore dell’ultima Coppa di discesa Beat Feuz al detentore della Coppa del Mondo Aleksander Aamodt Kilde, dall’oro mondiale in discesa Kjetil Jansrud all’olimpionic­o di superG Matthias Mayer, hanno chiuso tutti di pochi decimi davanti a lui. «Non è andata così bene, il meteo non ha aiutato — commenta Paris —. Certamente era più facile gareggiare con migliore visibilità che non con la neve in pista — riferiment­o al fatto che durante una pausa gli addetti abbiano preferito ritracciar­e le linee blu piuttosto di togliere la neve fresca sul tracciato, ndr —. Il distacco comunque c’è e bisogna ancora lavorare ma era importante rientrare. Era la gara ideale per fare il ritorno, non troppo difficile. Ho provato, qualche pezzo è andato abbastanza bene, in altri non sono riuscito ad essere perfetto». «Domme era un po’ nervoso per diversi motivi — racconta Ghidoni —. Di base, però, c’è il fatto che lui ha bisogno di fare chilometri, di ritrovare quella fluidità che in questo momento non ha».

Bravo Inner

E allora l’Italia del superG sorride per la buona prestazion­e di Christof Innerhofer, ottavo. «Non era facile trovare subito il ritmo e rischiare già alla prima gara — ha raccontato il 35enne di Gais —. Sono molto contento perché avevo un po’ di dubbi nella testa, ma avevo le idee chiare sulla gara. Sono riuscito a mettere in pista quello che volevo anche se non ho avuto ancora il coraggio di osare tutto. Curve non ce n’erano tante, ma c’era un passaggio dove era importante non sbagliare, e io lì non ho avuto il pelo. Complessiv­amente la mia prestazion­e è buona. Ho avuto una sensazione strana ad essere di nuovo in partenza, forse ero più nervoso di quando ho fatto la prima gara in Coppa del mondo, ma poi mi sono detto: “Christof, a 36 anni sei ancora nervoso!” e mi sono buttato». «Inner ha fatto una buona gara, forse ha buttato solo qualche decimo» chiosa Ghidoni. Con Emanuele Buzzi 19° («Bene alcuni pezzi, poi si perde» commenta il tecnico azzurro), c’è da segnalare l’infortunio di Alexander Prast, che ha subito un trauma distorsivo-contusivo al ginocchio destro, ma secondo gli esami svolti in loco non ha subito fratture. Oggi la discesa, si spera in condizioni migliori.

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PENTAPHOTO Al rientro Dominik Paris, 31 anni, 18 vittorie in Coppa del Mondo

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