La Gazzetta dello Sport

Pellegrino coglie l’attimo Tris a Davos

Assenti i nordici, dopo 22 mesi torna re nella Sprint

- di Stefano Arcobelli

Deluso e felice. Deluso dagli scandinavi, che non rispettano la Coppa del Mondo, e felice per una vittoria mai così attesa: dal 16 febbraio 2019 a Cogne. Federico Pellegrino sa bene che trionfare senza la presenza di norvegesi, svedesi e finlandesi - rimasti a casa per evitare la quarantena al rientro in patria - non ha lo stesso sapore. Però se gli assenti hanno sempre torto, il valdostano, potrà dire che ha fatto la differenza contro il russo Bolshunov, non certo l’ultimo arrivato, bronzo olimpico di PyeongChan­g nella Sprint a tecnica classica. Quella di ieri era la specialità preferita di Chicco: una prova a tecnica libera, su una pista ideale per le sue caratteris­tiche anche di arrampicat­ore. E negli strappetti l’azzurro ha respinto e dominato in finale il russo di 2”13 (tantissimo nelle gare veloci) e il britannico Young, con De Fabiani 12°. Il valdostano, dopo un 2019 a secco, esulta in modo particolar­e perché s’è lasciato tutto dietro e ha ripreso il filo con la vittoria, la quattordic­esima in Coppa del Mondo, perché adesso è tornato in vetta alla classifica di specialità: il campione del mondo del 2017, ritrova le sensazioni del 2016, quando guidava la Coppa Sprint, come adesso, tanto da vincerla alla fine e diventare il primo della storia non scandinavo. A Davos si rivelò 12 anni fa, a Davos ha ottenuto ieri il sesto podio (record) e fa la tripletta dopo i successi del 2014 e 2015.

Valori

Chicco racconta: «In questo tracciato vengono fuori i veri valori, e stavolta volevo vincere». Una vittoria di forza dedicata «in modo speciale» alla sua Greta Laurent (uscita nei quarti) con la quale ha vissuto un’estate di infortuni, per uscire dai quali ha sofferto non poco. «La mia condizione di forma è molto buona - conferma il trentenne poliziotto - in estate, dopo l’infortunio (lesione alla gamba destra, ndr), avevo pensato che sarebbe stato impossibil­e arrivare qui in questa condizione. Ringrazio chi mi ha aiutato e sono davvero molto soddisfatt­o. Non penso che questo sia il tempo per i numeri, non voglio ancora contare le vittorie o i podi che ho fatto in carriera. E’ strano, undici anni fa ero qui, in gara, ed è incredibil­e come mi piaccia così tanto ancora il mio lavoro». La prossima settimana Pellegrino sarà di scena a Dresda, da Capodanno al Tour de ski, e a febbraio ai Mondiali in Germania a Oberstdorf, dove insegue il quarto podio consecutiv­o. Ma ora Chicco ha svoltato. È tornato il vero Chicco da battaglia: grazie al lavoro di potenziame­nto ripreso in palestra. Più vince e più si mostra insaziabil­e. Chicco è tornato il re della Sprint.

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