Neymar, è andata bene Ma in Francia lo criticano
Solo distorsione per Ney. «I guai se li cerca», dicono gli avversari
E ora Messi Ne avrà per un paio di settimane In Champions col Barca ci sarà
Poteva andare peggio. Lo dice il responso dei primi esami medici, ma anche lo stesso Neymar che domenica è uscito in barella e in lacrime dopo il duro fallo subito negli ultimi istanti della partita persa con il Lione. Per il brasiliano si temeva la frattura della caviglia sinistra. Se l’è cavata con una distorsione, pure meno grave del previsto: starà fuori per un paio di settimane. Avrà quindi tutto il tempo per recuperare e prepararsi per la sfida contro il Barcellona agli ottavi di Champions. Non una gara qualsiasi, visto che a Parigi è sempre viva la ferita della «remuntada» del 2017, ad opera principalmente dello stesso brasiliano, poi prelevato dall’emiro del Qatar, e da ieri tornato al centro del dibattito mediatico. Non per il mercato, ma proprio per le cause del suo infortunio.
Tensione
In Francia c’è chi sostiene che gli infortuni Ney in fondo se li cerchi. Una diatriba già sorta in occasione dei due precedenti shock alla caviglia destra, pure operata, che lo tennero fuori per gran parte delle prime due stagioni parigine. Già allora era sorto un fronte ostile di allenatori e giocatori che lo accusavano di provocarli con le sue giocate. Tema tornato in auge dopo il tackle di domenica, subìto al termine di una gara vissuta con nervosismo dal fuoriclasse che ha alternato dribbling beffardi a punzecchiature verbali e interventi duri. Alimentando una tensione culminata con l’entrata da dietro del connazionale Mendes. Una presa a tenaglia con la caviglia incastrata tra le cosce: poi l’urlo, le lacrime, la barella.
Messaggio
Il padre agente è intervenuto con un messaggio incendiario su Instagram per criticare l’arbitro che ha lasciato che il figlio fosse preso di mira dagli avversari. Ma in Francia è riemerso lo schieramento che ne critica l’atteggiamento. Due anni fa, Neymar Sr si era già indignato dopo l’infortunio che negò a Ney la Coppa America, vinta lo stesso dal Brasile. Ne seguì un’estate di passione mediatica con i tentativi del fuoriclasse di tornarsene al Barcellona. Ma il club dell’emiro del
Qatar si oppose alla cessione e Neymar riconquistò tutti con un’annata strepitosa, vincendo tutto in Francia e trascinando i compagni fino in finale di Champions, persa ad agosto con il Bayern.
Messi
In Catalogna il brasiliano tornerà a metà febbraio, ma da avversario e per una sfida carica di rivincite trasversali. Innanzitutto, toccherà a Neymar cicatrizzare lo squarcio che egli stesso aprì nei cuori parigini, con lo show personale nel 6-1 del Camp Nou che ribaltò il 4-0 dell’andata. Il brasiliano si presenterà per la prima volta nel suo ex stadio, contro il club con cui ha continuato a flirtare a lungo, senza però rinunciare a portarlo in tribunale per problemi di bonus e tasse. Nel frattempo, il Barcellona ha perso fascino per la crisi pandemica che ne inibisce qualsiasi velleità di mercato, tanto da ridurre l’ipotetico ritorno di Neymar ad un eventuale trasloco a zero euro, e a stipendio ridotto. Così Neymar ormai preferisce restare al Psg che gli assicura un ingaggio da 36 milioni che quasi nessuno può garantirgli: meglio discutere il rinnovo, facendo in più valere l’amicizia con Messi, pure lui in scadenza, che potrebbe convincere a trasferirsi proprio al Psg. «Ci vediamo presto, amico», gli ha scritto ieri Neymar, dopo le lacrime di domenica: «Ho pianto per il dolore, la disperazione, la paura, l’angoscia e il ricordo delle stampelle. Poteva andare peggio, ma non è nulla di grave, grazie a Dio. Adesso voglio rientrare il prima possibile». Con il Barcellona nel mirino, oltre ogni polemica.